San Marco e Policlinico in affanno. Barbagallo (Pd): “Governo regionale monitori situazione”
CATANIA – Nonostante la fase più cruenta dell’emergenza sanitaria sembri essere terminata, l’eccessivo e diffuso consumo di dispositivi di sicurezza individuale si ripercuote ancora sulla situazione ospedaliera. Questa volta tocca all’ospedale San Marco, nel quartiere catanese di Librino, tenere aperte le sale operatorie solo per i casi di estrema necessità.
“Il direttore sanitario ha appena informato che mancano i guanti chirurgici e che pertanto occorre bloccare l’attività di sala operatoria”, questo il messaggio di un medico che informa i colleghi che hanno appena cominciato il turno di quella che sembrava essere una mattina di normale attività. Così tutti i pazienti che erano già pronti per sottoporsi a un intervento e sono stati costretti a soprassedere, a rimanere in attesa senza scadenza precisa.
“A mancare non sono tutte le tipologie di guanti, ma soltanto quelli in lattice, comunemente usati nelle sale operatorie. Questo sta accadendo un po’ in tutti gli ospedali, visto l’ampio uso civile di questi dispositivi di sicurezza. Tutto ciò ha comportato un rallentamento delle attività di chirurgia”, fanno sapere dall’ufficio della comunicazione della struttura ospedaliera, che aggiunge: “L’azienda continuerà a garantire gli interventi di prima necessità, come quelli del pronto soccorso. La direzione si è già attivata per il reperimento delle risorse sul mercato tramite diversi canali. Si spera presto di ricevere nuove forniture e di tornare alla normale quotidianità”.
Stessa situazione al Policlinico, come denuncia Anthony Barbagallo, deputato all’Ars e segretario regionale del Pd. “Al Policlinico di Catania come in altri ospedali dell’Isola i guanti in lattice sono diventati un bene prezioso tanto che oggi (ieri per chi legge, ndr) diverse operazioni sono stati rinviate con gravi disagi per i malati. – spiega – La fornitura attesa non è arrivata, se non in parte così come ancora si fa attendere un intervento risolutore da parte dell’assessorato regionale nonostante le segnalazioni da parte dei medici”.
“Nell’attuale situazione il via libera alle visite non urgenti è perfettamente inutile. Sarebbe opportuno – conclude – che il governo regionale cominciasse a monitorare la situazione dei nosocomi siciliani tappando le storiche falle del sistema, coadiuvando i medici nel loro faticoso compito quotidiano svolto nonostante carenze di ogni genere, e migliorando la rete sanitaria”.