Anche a maggio non raggiunti gli obiettivi: da spendere 7,5 mld, 20 sino al 2020. Rischio revoca per 511 mln. Per la programmazione 2014/20 già tagliati 2,8 mld per “cattiva condotta”
PALERMO – Ad un mese dalla presentazione a Bruxelles dei nuovi programmi di spesa per i fondi europei 2014-2020, il governo regionale continua a cantare vittoria sulla spesa della precedente programmazione, vantandosi di aver utilizzato in un anno quanto era stato fatto in cinque anni. Lo hanno sottolineato il presidente Rosario Crocetta e il dirigente del dipartimento Programmazione, Vincenzo Falgares, ai giornalisti a Palazzo d’Orleans e ai deputati all’Ars. Considerazione reale, ma peccato che sia riconducibile soltanto al Fesr, e che se si considera tutto l’universo dei fondi strutturali scaduti a dicembre, la certificazione è ferma al 52% e restano ancora da spendere 7 miliardi e mezzo di euro entro il 2015. Motivo per cui la Sicilia, bocciata nella gestione dei fondi, parte sin d’ora svantaggiata nell’assegnazione delle nuove somme, con i 6,8 miliardi inizialmente assegnati dall’Ue che adesso si sono ridotti a 4, e con tante incertezze sulle compartecipazioni.