PALERMO – Sono meno di settecento gli esemplari di foca monaca nel mar Mediterraneo, che dunque risultano essere addirittura una specie più minacciata dei panda, ma non l’unica a rischio nelle acque del Mare Nostrum. A fare un quadro delle specie più a rischio nei mari italiani è Leonardo Tunesi, responsabile dell’Area Tutela Biodiversità er Ispra nel focus “In a bottle”.
Fra le specie più a rischio Tunesi cita la Pinna Nobilis, mollusco chiamato anche Nacchera per la sua forma, ora minacciato da parassiti specifici, motivo per cui si consiglia a chi fa immersioni di “non infastidirlo”. C’è poi la patella ferrigna, ovvero la patella più grande del Mediterraneo che supera i 10 centimetri, la posidonia oceanica, pianta che crea praterie sottomarine che proteggono la costa dall’erosione e sono allo stesso tempo a rischio, a causa dello strascico e di alcune attività di pesca sportivo, molti organismi animali e vegetali e i coralli bianchi profondi.
“Il Mediterraneo – spiegano da In a bottle -, pur avendo una superficie pari a circa l’1% di quella di tutti gli oceani, ospita oltre 12.000 specie marine, ovvero tra il 4% e 12% della biodiversità marina mondiale Purtroppo, gli organismi viventi nelle acque e il loro habitat sono in pericolo a causa principalmente dell’inquinamento da acque reflue e dello sfruttamento irrazionale delle risorse viventi”.