L’incontro con il sindaco, Francesca Valenti: “Situazione occupazionale drammatica”. L’Amministrazione comunale si è impegnata a studiare interventi per dare loro supporto
SCIACCA (AG) – Sciacca vive essenzialmente di turismo con il suo mare ed i suoi lidi, ma il 95 per cento dei lavoratori stagionali è senza occupazione. Questo è il dato che è emerso da una protesta dell’associazione lavoratori stagionali.
Dal punto di vista economico, il virus ha sterminato un’intera comunità, infatti si tratta delle stesse persone che protestano per la lentezza delle erogazioni degli interventi statali. Un presidio dei lavoratori è stato annunciato in piazza Scandaliato per tenere alta l’attenzione sulla drammatica situazione occupazionale.
Intanto il sindaco di Sciacca, Francesca Valenti, ha incontrato i lavoratori. Costituiti di recente in associazione, i lavoratori stagionali hanno illustrato, in un quadro dettagliato, tutte le problematiche che con l’emergenza Covid-19 hanno assunto una condizione di estrema drammaticità. La mancata ripartenza della stagione turistica a pieno ritmo – è emerso – comporta, appunto, la mancata assunzione di almeno il 95 per cento dei lavoratori stagionali che lamentano la lentezza delle erogazioni a loro favore promesse dagli interventi statali, nonché lo stato di incertezza degli stessi provvedimenti per l’immediato futuro. I lavoratori hanno illustrato al sindaco una piattaforma di richieste da inoltrare all’intera classe politica fra cui il ripristino dell’indennità di disoccupazione da giugno 2020 a maggio 2021.
Non è un caso isolato quello di Sciacca, infatti, in questi giorni, in tutta la penisola si stanno tenendo delle manifestazioni degli stessi lavoratori del turismo, che evidenziano come un comparto importante per l’economia stia subendo notevoli ritardi in tutti gli interventi per la ripartenza. Ritardi, quindi, anche su base regionale a fronte di annunciati interventi della legge di stabilità che stenta a decollare.
L’Amministrazione comunale di Sciacca si è impegnata, nell’ambito delle proprie competenze, a studiare degli interventi per dare un supporto alle legittime richieste degli operatori e delle loro famiglie. Dietro un lavoratore c’è sempre una famiglia che stenta ad arrivare a fine mese. La salvaguardia del diritto alla dignità umana dovrebbe venire prima di tutto, senza ritardi e rimandi.