Dibattito aperto sull’onda del fallimento amministrativo ericino che ha travolto l’ex sindaco, Daniela Toscano. Già nove anni fa, su iniziativa del senatore d’Alì, la raccolta firme per chiedere il referendum sulla “Grande Città”
TRAPANI – Sono passati nove anni dall’ultima raccolta firme per richiedere il referendum sulla Grande Città Trapani Erice, iniziativa guidata dal senatore trapanese Antonio d’Alì, all’epoca coadiuvato da un manipolo di militanti de “Il Popolo delle Libertà”.
Un altro tentativo è stato fatto alle elezioni del 2017, ma senza concludersi positivamente. Adesso, il progetto è stato rilanciato dalla deputata regionale Eleonora Lo Curto.
Tante le adesioni e gli spunti di riflessione, a partire da Nino Oddo, ex deputato all’Ars e vicesegretario nazionale del Psi: “Nel 2017, col senatore Antonio d’Alì abbiamo dato vita a una coalizione, durante le amministrative di Trapani ed Erice, caratterizzata da una proposta politica, la Grande Citta. In primis con l’eliminazione della ridicola divisione fra Trapani e Casa Santa, ma il progetto più ampio comprendeva Paceco e Valderice. Vinse un’altra coalizione, della quale non ricordo alcun progetto per questo territorio. Ma evidentemente sono stati più bravi a raccogliere il consenso. Oggi, dopo tre anni, – continua Oddo – sull’onda del fallimento amministrativo ericino, in molti recuperano la nostra proposta. Da più parti si riscopre il nostro progetto. Meglio tardi che mai – conclude Oddo. Peraltro, chi ieri osteggiava l’idea, oggi potrebbe avere interessi diversi. Staremo a vedere. Penso che, chi ha investito tempo ed energie sulla Grande Città, abbia il dovere di riprovarci. È quello che conto di fare”.
Interessante il commento di Baldo Gucciardi, deputato all’Ars del Partito democratico: “Un’operazione come questa non può essere calata dall’alto. Posso anche essere d’accordo con la fusione ma dobbiamo mettere in campo metodi di ascolto per i cittadini così come già avvenuto per Misiliscemi, anche se in senso opposto e cioè per una scissione. Sono per agevolare i percorsi democratici e non si può risolvere tutto con un semplice disegno di legge. Quando avremo contezza che la maggioranza dei cittadini sia d’accordo – continua –, avendoli sentiti in maniera approfondita, sicuramente mi allineerò al volere dei cittadini”.
Sulla vicenda si è espresso anche Vincenzo Maurizio Santangelo, senatore del Movimento 5 Stelle: “È un’idea che noi abbiamo portato avanti nel 2017 quando alle votazioni presentammo un programma unico per i Comuni di Trapani ed Erice, per noi è sempre stato un territorio unico. Non c’è nulla di nuovo nell’idea di Eleonora Lo Curto – continua –, sono anni che si parla di Grande Città. La proposta del senatore d’Alì si radicava su concetti diversi rispetto alla nostra. Il nostro programma elettorale fu poco producente ma credevamo e crediamo molto su questa idea progettuale”.
Ma per il senatore Santangelo il presupposto è sbagliato: “Vanno sentiti i cittadini, non possiamo pensare che la presenza di un eventuale commissario ad Erice vada sfruttata. Andrebbe fatto un referendum: Misiliscemi è stato l’esempio. Piuttosto la deputata Lo Curto si occupi di rettificare i confini con Marsala dove Marausa è divisa a metà”.
Idee simili, ma diverse sul metodo di applicazione. Molte forze si stanno muovendo in tal senso, chissà se, questa volta, avverrà quel riscatto tanto voluto dal territorio trapanese ed ericino.