Per capire la dimensione del fenomeno, basti pensare che 13.000 persone sono più di tutti gli abitanti di Faro Superiore e di Ganzirri accorpati. Ed è come se da un anno all’altro queste frazioni si siano trovate senza lavoro. Nessun lavoro nessuno stipendio. Nessuno stipendio niente consumi e niente affitti. Uguale chiusura degli esercizi commerciali, sfratti, sospensione dell’erogazione dell’elettricità e del gas. Con tutto quello che ne deriva. Insomma, un incubo sociale.
La Cgil illustrerà le proprie proposte per sovvertire questo trend durante il Congresso. Ma probabilmente saranno simili a quelle degli anni precedenti. “Individuare i settori nei quali investire e trovare le risorse per gli investimenti”, ha richiesto Oceano agli enti locali, “focalizzando l’attenzione sulle risorse europee”. Se ci si fermerà qui, ascolteremo il solito refrain. Segno che forse anche il sindacato dovrebbe guardare al proprio operato con uno sguardo più obiettivo e la volontà di dire, adesso, qualche parola di cambiamento.
Messina – Se i dati peggiori sul fronte del lavoro riguardano il settore dei servizi (il principale alle nostre latitudini), quello edile non può certo dirsi escluso dalla crisi. Almeno stando ai dati emersi durante il Congresso della Fillea Cgil, tenutosi nei giorni scorsi con la riconferma di Franco Tarantino segretario generale. Il raffronto con il 2008, effettivamente, è agghiacciante: – 40 mln di euro di fatturato, – 352 appalti pubblici, + 305% di cassa integrazione e 4.950 licenziamenti. E a questi dati va aggiunto l’incremento del lavoro nero (testimoniato dal numero dei cantieri sospesi per questo motivo solo nel 2013, 19) così come l’inarrestabile fenomeno delle morti sul lavoro, due solo nell’ultima settimana. “Eppure, anche in questa fase, è possibile rilanciare l’occupazione – sostiene Tarantino – attraverso l’avviamento di importanti opere pubbliche già progettate e finanziate per una spesa complessiva di 500 mln di euro”.