Necropoli di San Nicola Giglia nel ragusano, ricostruito in 3D volto di una donna bizantina - QdS

Necropoli di San Nicola Giglia nel ragusano, ricostruito in 3D volto di una donna bizantina

Necropoli di San Nicola Giglia nel ragusano, ricostruito in 3D volto di una donna bizantina

venerdì 04 Settembre 2020

Presentati i primi risultati della campagna di scavi archeologici della Necropoli di contrada San Nicola-Giglia, in territorio di Chiaramonte Gulfi, nel ragusano, realizzata nell’ambito del progetto di collaborazione siglato tra l’Assessorato Beni Culturali e dell’Identita’ Siciliana, rappresentato dall’Assessore Alberto Samonà che ha operato attraverso la Soprintendenza di Ragusa, l’Università di Bologna, il Comune di Chiaramonte Gulfi e la cooperativa “Nostra Signora di Gulfi”, proprietaria del fondo su cui insiste l’area di scavo.

La Necropoli di San Nicola-Giglia si trova in una zona del paese moderno non coincidente con l’antica Akrillai e può essere considerata parte di un grande insediamento rurale sviluppatosi in epoca imperiale, tardoantica e bizantina. L’area ha restituito nel tempo una notevole quantita’ di reperti, segno dell’importanza dell’abitato che si trovava lungo l’asse di collegamento tra Siracusa a Selinunte, della quale si hanno notizie ininterrotte dal VI secolo a.C. fino al 1290.

In alcuni casi le sepolture sono state ritrovate integre, sigillate da lastre in calcare locale e di argilla mista. Le 184 tombe sino ad oggi rinvenute sono di tipo bisome, ovvero con sepolture doppie, alcuni sarcofaghi in pietra e alcune tombe terragne, a semplice fossa; questo fatta eccezione per una sepoltura che contiene i resti di 13 individui di sesso ed età eterogenee.

L’Università di Bologna, che ha curato l’aspetto scientifico della campagna di scavi sotto la guida di Isabella Baldini, ordinaria di Archeologia cristiana e medievale, ha effettuato la ricostruzione in 3D del cranio di una donna ritrovata all’interno della tomba numero 55, della quale è stato possibile rendere – grazie al software – un’immagine fisica attendibile. La campagna di scavo ha visto alternarsi molti giovani universitari provenienti da diversi atenei siciliani, che sono stati coinvolti in attivita’ di scavo stratigrafico, di documentazione e rilievo archeologico, sotto la direzione dell’archeologo Francesco Cardinale.

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