A Enna il primo incontro per riunire mondo imprenditoriale, professionisti, istituzioni e giornalisti mettendoli a confronto. Gli obiettivi di un’informazione che vuole sottoporre proposte concrete al mondo delle istituzioni
ENNA – “Cittadini immischiatevi, partecipate, controllate” diceva Papa Francesco qualche settimana fa. E il Quotidiano di Sicilia ha raccolto questa esortazione organizzando, sabato 21 dicembre, un incontro con cui è stata ufficialmente aperta la “Campagna etica 2014”, che vedrà altri appuntamenti nel corso dell’anno che sta per arrivare in tutti i capoluoghi siciliani.
“Abbiamo bisogno di mettere assieme proposte concrete da fare alle istituzioni, unendo le forze migliori. Abbiamo la responsabilità di far sentire le nostre proposte, non più proteste”.
Con queste parole il direttore del QdS, Carlo Alberto Tregua, ha aperto la suddetta campagna all’interno dell’Hotel Federico II di Enna, in cui sono confluiti, per l’occasione, rappresentanti delle istituzioni, del mondo imprenditoriale e culturale. A fare gli onori di casa è stato il primo cittadino di Enna, Paolo Garofalo, che ha aperto il giro d’interventi: “Questo incontro – ha detto – sia momento di confronto vero tra operatori del settore, istituzioni e la stampa, che ha una responsabilità enorme e che purtroppo troppe volte fugge da questa responsabilità”.
Il sindaco ha poi proseguito sottolineando l’importanza di un’informazione che non dia solo delle “impressioni” e ha chiosato: “Grazie per questi approfondimenti che volete fare, per questo patto tra galantuomini in cui ognuno esercita il proprio ruolo senza favoritismi, ma anche senza ostracismo. Servono informazione e commenti, riabituando il lettore a leggere, pensare e riflettere perché solo così quel patto ha un senso”.
Proposte concrete e dirette quelle che ha condiviso l’onorevole Salvo Fleres, editorialista del QdS con la rubrica “Leadership”, auspicando la “concentrazione, in un unico sito di livello sovracomunale, dei servizi anagrafici e rilascio delle relative certificazioni, affidato a soggetti esterni alla Pa e risparmiando, così, tempo e denaro; separazioni consensuali affidate ad accordi tra le parti, senza il coinvolgimento dei tribunali; testimonianze processuali in videoconferenza, così da eliminare o ridurre le costosissime 390.000 traduzioni annue; ridefinizione dei rapporti di rappresentanza istituzionale e trasformazione dei consigli comunali e provinciali in organi di controllo, composti da pochi membri”.
A rappresentanza del mondo imprenditoriale è intervenuta Marina Taglialavore, nominata recentemente delegato di Confindustria Centro Sicilia per i rapporti con le istituzioni del territorio, la quale ha rinnovato l’impegno a puntare sulle eccellenze e sul made in Italy, sottolineando come sia necessario sbloccare l’accesso al credito. L’ultima parte del suo intervento, è stata dedicata all’informazione, definita “seme della formazione delle coscienze”.
A seguire l’intervento di Pino Grimaldi, presidente emerito dei Lions International ed editorialista sul QdS con la rubrica “Contrappunti”. Dopo essersi complimentato con il direttore Carlo Alberto Tregua per aver “avuto l’immaginazione, nel 1979, e la costanza nel tempo di credere nelle proprie idee, mentre la stampa siciliana si è dibattuta tra pudore, compromissione e felicità dell’apprezzamento unanime”, ha puntato l’accento sull’etica del comportamento, la perdita del senso della dignità dell’essere e dei limiti con noi stessi fino ad arrivare a tracciare i confini di una politica che cura molto dell’apparire togliendo tempo allo “studio del fare”.
L’onorevole Michele Cimino, curatore sul QdS della rubrica “Punto di vista”, ha infine chiuso il giro d’interventi accennando a una battaglia personale che da tempo conduce, affinché “le imposte di produzione non siano riservate allo Stato” ma utilizzate dalla Regione. Un monito è infine giunto sul rischio che si corre a “sparare nel mucchio” senza distinguere i politici “buoni” da quelli “cattivi”.
Individuare e perseguire le responsabilità all’interno delle categorie, dirigenziali e non, diventano dunque azioni imprescindibili per una testata che intende sollevare le coscienze assopite con l’obiettivo (scritto in calce alla campagna) di “salvare la Sicilia” e difendere i siciliani danneggiati da quelli privilegiati.
Premiare sempre il merito per continuare a crescere
ENNA – Parte dell’incontro è stato riservato anche per fare un bilancio dei risultati conseguiti dal QdS nel corso dell’anno che si è concluso. Un momento per soffermarsi su ciò che di buono e stato fatto e sugli aspetti ancora migliorabili in vista del 2014.
Tra gli interventi, quello del vice direttore Raffaella Tregua, che ha ringraziato tutti coloro che all’interno del QdS si sono adoperati per far crescere il giornale, augurandosi di migliorare nell’anno venturo.
Proprio in quest’ottica, finalizzata al riconoscimento del merito, sono state assegnate delle targhe premio agli Rgs (Responsabili gestione soggetti) e ai collaboratori della redazione, che tramite il loro lavoro hanno reso possibile la crescita di questa realtà imprenditoriale e giornalistica.
Reggersi sulle proprie gambe, vendere il prodotto e farlo conoscere ai siciliani: tre risultati raggiunti grazie al lavoro produttivo degli Rgs. Due su tutti i lavoratori che hanno ricevuto una targa ricordo per quanto fatto negli ultimi mesi: Valerio Martorana e Tiziana Naso.
Entrambi capaci di raggiungere quei risultati concreti di cui ha parlato nel proprio intervento anche Filippo Anastasi, vice presidente e amministratore delegato del QdS, che ha puntato l’accento sulla Campagna etica come risorsa primaria e imprescindibile per un giornale coraggioso e audace.
Investigazione giornalistica e inchieste in primo piano
ENNA – “Indagare, andare dentro la notizia, analizzare i dati, fare le opportune deduzioni, dimostrare le ipotesi formulate, intervistare i responsabili della Pa con documenti alla mano, puntando il dito contro inadempienze e mancate applicazioni di legge” questo il compito del giornalista secondo Lucia Russo, redattore del QdS, che ha voluto sottolineare come “anche nel 2013 le inchieste del QdS hanno lasciato un segno importante”.
Prime fra tutte quelle premiate dal direttore con delle targhe ricordo e protagoniste di una gara a colpi di click su sito qds.it. Cinque i finalisti selezionati dalla redazione: Rosario Battiato con l’inchiesta “Ato rifiuti, i numeri del fallimento”; Claudia Calò con “La Regione è annegata nel vino”; Massimo Mobilia con “La Giunta siciliana costa cinque volte quella lombarda”; Alessandro Accardo Palumbo con “Parchi siciliani isolati sul web”; Stefania Zaccaria con “Partecipate: un buco da 700 milioni di euro”. Con oltre 4.000 voti il lavoro di Claudia Calò è stato votato come l’inchiesta del 2013 e per questo sarà ripubblicato sui prossimi numeri del giornale.
Lucia Russo ha poi voluto ricordare anche altre inchieste importanti che hanno caratterizzato il 2013 del QdS – come quella di Antonio Leo “Consiglieri, sprecati 140 milioni” o quella di Massimo Mobilia “Crocetta guadagna più di Obama” – e i numerosi forum che hanno ospitato personaggi della politica, dell’imprenditoria e della cultura.
Mai cronaca fine a sé stessa, insomma, ma approfondimenti che non si esauriscono in un’unica puntata, indagini giornalistiche che proseguono nel tempo puntando a risultati concreti.