Amministrative, in Sicilia vincono le persone e non i simboli - QdS

Amministrative, in Sicilia vincono le persone e non i simboli

Amministrative, in Sicilia vincono le persone e non i simboli

mercoledì 07 Ottobre 2020

Conferma per Dipietro a Enna, ballottaggio ad Agrigento. Micciché sfida Firetto ad Agrigento. Dal voto siciliano una lezione per la politica italiana. Bene il centrodestra unito, intesa Pd-M5s da rivedere

C’è voluto forse più tempo del previsto, ma alla fine sono arrivati i risultati di questa tornata di elezioni amministrative, che in Sicilia ha chiamato alle urne i cittadini di 61 comuni, tra cui due capoluoghi.

Gli ennesi hanno confermato con grande decisione Maurizio Dipietro, primo cittadino uscente, espressione di liste civiche sostenute da Italia viva, che con il 58,27% dei voti ha staccato nettamente il primo degli sfidanti, Dario Cardaci (sostenuto da Pd e liste civiche). Evidentemente, i cittadini del capoluogo più alto d’Italia hanno apprezzato quanto fatto negli ultimi anni da Dipietro e hanno così deciso di metterlo alla prova per un’altra sindacatura. La campagna #continuiamoinsieme lanciata sui social dal riconfermato primo cittadino ha avuto successo e adesso si dovrà mettere in atto quel programma in dieci punti proposto e premiato dalla comunità.

Si dovrà attendere ancora, invece, per conoscere il nome del nuovo sindaco di Agrigento. Il primo turno, infatti, non è stato sufficiente per scegliere il nuovo inquilino di Palazzo dei Giganti, che sarà uno tra il medico Francesco Miccichè (sostenuto da due liste civiche e da Vox Italia), che ha ottenuto il 37% dei voti, e l’uscente Lillo Firetto, fermo al 28%. Delusione per un altro ex sindaco della Città dei Templi, Marco Zambuto, che nonostante il supporto di Forza Italia, Berlusconi per Zambuto, DiventeràBellissima, Unione di Centro e due liste civiche, ha chiuso con il 17% di preferenze.

In generale, occorre sottolineare come l’affluenza si sia attestata, a livello regionale, a poco meno del sessanta per cento, mentre dal punto di vista politico la sfida nei comuni siciliani ha dato vita a riflessioni interessanti. L’alleanza M5s-Pd è risultata vincente a Termini Imerese (ma non a Barcellona Pozzo di Gotto), mentre il centrodestra ha dimostrato forza in caso di compattezza. Delusione, per esempio, nelle piazze in cui la Lega ha deciso di correre da sola.

Per la Città dei Templi il verdetto è rinviato

Se il ballottaggio opporrà Francesco Miccichè e Lillo Firetto i prossimi 18 e 19 ottobre per decidere il nuovo sindaco del capoluogo, occorre fare una rapida panoramica a partire dagli altri centri al voto.
A Ribera Matteo Ruvolo si è imposto con il 42,18% dei voti, mentre Raffadali ha nuovamente premiato Silvio Cuffaro (fratello dell’ex presidente della Regione, Totò) accordandogli quasi il 65% delle preferenze. A Siculiana la vittoria è andata a Peppe Zambito, mentre a Camastra, Cammarata e Casteltermini si sono imposti rispettivamente Dario Gaglio, Giuseppe Mangiapane e Gioacchino Nicastro.
Realmonte, invece, ha scelto un sindaco donna: Sabrina Lattuca è stata infatti votata dal 47% dei cittadini.

A Serradifalco Burgio fa novanta

Un plebiscito ha confermato il primo cittadino uscente di Serradifalco, Leonardo Burgio, che ha raccolto oltre il novanta per cento dei voti schiacciando il rivale del Movimento 5 stelle, Lillo Safonte. I cittadini hanno evidentemente apprezzato il lavoro svolto in paese negli ultimi anni.
Per quanto riguarda gli altri centri chiamati alle urne, a Bompensiere si è affermato Salvi Virciglio con il 67% dei voti; a Mussomeli si è imposto Giuseppe Sebastiano Catania (69,71%); la sfida a tre di Santa Caterina Villarmosa è stata vinta da Giuseppe Ippolito; infine, la combattuta contesa in rosa di Villalba ha visto prevalere Maria Paola Immordino su Rita Favata con il 51% dei voti.

Bronte, tuffo nel passato col ritorno di Firrarello

Non ce l’ha fatta il sindaco uscente di Bronte, Graziano Calanna (34%), contro l’inossidabile Pino Firrarello (45%), storico esponente di Forza Italia che a 81 anni suonati guiderà la Città del Pistacchio per i prossimi cinque anni.
Nel feudo del segretario regionale del Pd, Anthony Barbagallo, il centrosinistra ha vinto con Alfio Cristaudo, mentre nella vicina Trecastagni ha riconquistato la poltrona di primo cittadino l’ex sindaco di centrodestra Giuseppe Messina e a San Giovanni La Punta ha avuto la meglio Antonino Bellia. Negli altri centri etnei, si sono imposti Luigi Messina (Mascali), Alfio Cosentino (Milo) ed Enzo Santonocito (San Pietro Clarenza).

Due donne al comando per Agira e Valguarnera

Detto della riconferma di Maurizio Dipietro nel capoluogo, la panoramica sugli altri comuni parte dal secondo centro più popoloso tra quelli al voto, Nicosia, dove ha trionfato Luigi Salvatore Bonelli (72,6%).
Grande affermazione ad Agira, dove l’uscente Maria Gaetana Greco ha raccolto la preferenza di oltre l’ottanta per cento dei votanti. Anche a Valguarnera Caropepe Francesca Draià è riuscita a ottenere nuovamente la fiducia dei propri concittadini.
A Centuripe, con quasi il 63% dei voti, ha vinto Salvatore La Spina, mentre la guida della comunità di Pietraperzia è stata affidata a Salvatore Vincenzo Messina, eletto sindaco con il 33,6% delle preferenze.

Barcellona e Milazzo, vittoria del centrodestra

A Barcellona Pozzo di Gotto la coalizione di centrodestra a sostegno di Giuseppe Calabrò ha sbaragliato i rivali (Pd-M5s) ottenendo oltre il 60% dei voti. Anche a Milazzo ha vinto il centrodestra (ma senza la Lega) con quasi il 43% dei voti per Giuseppe Midili. A Giardini Naxos, l’ha spuntata Giorgio Stracuzzi (30%).
I nomi degli altri eletti in provincia sono: Filippo Gullo (Basicò), Filippo Ricciardi (Limina), Nino Panebianco (Malvagna), Maurizio Zingales (Mirto), Gaetano Nanì (Naso), Ivan Martella (Raccuja) e Massimo Stracuzzi (Savoca). Quorum raggiunto ed elezione anche per l’unico candidato a San Salvatore di Fitalia, Giuseppe Pizzolante.
Rischio riconteggio a Graniti, dove appena due voti separano Carmelo Lo Monte e Francesco Lo Giudice.

A Termini premiato l’accordo Pd-M5s

A Termini Imerese Pd e M5s con Maria Terranova (42%) hanno avuto la meglio su Francesco Caratozzolo (Forza Italia, Lega e altre liste civiche) e Anna Amoroso (FdI, Udc, Cantiere popolare e liste civiche).
A Carini al ballottaggio l’uscente Giovì Monteleone (Pd e liste civiche di centrosinistra) e Totò Sgroi (FI, Udc, FdI e altre civiche di centrodestra). Quorum per Giuseppe Minutilla, unico candidato di San Mauro Castelverde.
Eletti anche: Michele Panzarella (Aliminusa), Salvatore Di Carlo (Caltavuturo), Sebastiano Daniele Bellini (Godrano), Orazio Nevoloso (Isola delle Femmine), Franco Schittino (Lascari), Rosario Rizzolo (Misilmeri), Gandolfo Librizzi (Polizzi Generosa), Pietro Musotto (Pollina), Giuseppe Cangelosi (Santa Cristina Gela), Giuliano Cortina (Scillato), Leonardo Ortolano (Trabia), Gaetano Di Chiara (Villabate).

Ispica e l’affermazione di Innocenzo Leontini

L’unico centro della provincia al voto era Ispica, dove Innocenzo Leontini, 61 anni, ex assessore regionale all’Agricoltura e alla Sanità ed eurodeputato di Forza Italia, ha superato il sindaco uscente Pierenzo Muraglie (Pd).
Si è invece fermato al 7,5% il Movimento 5 stelle, con il suo candidato Guido Franzò, mentre Antonello Calvo, supportato da Fratelli d’Italia, non è riuscito a raggiungere il 4%.

Per Augusta e Floridia posticipati i verdetti

Il governo pentastellato dell’uscente Cettina Di Pietro è uscito ammaccato dalle urne di domenica e lunedì, raccogliendo il 17 per cento dei voti e non accendendo così al ballottaggio, che tra due fine settimana deciderà chi guiderà il comune di Augusta per i prossimi cinque anni. I due candidati più votati sono stati Pippo Gulino (oltre il 31% dei voti con liste civiche supportate da Forza Italia e Udc) e Peppe Di Mare, sostenuto da quattro liste civiche.
Sarà ballottaggio pure a Floridia, dove si affronteranno al secondo turno Marco Carianni (26% delle preferenze) e Salvatore Burgio. Anche in questo caso i partiti nazionali non hanno sfondato, lasciando spazio alle liste civiche.

Marsala al centrodestra, delusione per Ingroia

La più importante contesa elettorale in provincia, quella di Marsala, è stata vinta dal centrodestra (senza la Lega) che con Massimo Vincenzo Grillo ha ottenuto la vittoria al primo turno. Delusione per il primo cittadino uscente, Alberto Di Girolamo, che ha raccolto soltanto il 31% delle preferenze.
L’ex pm Antonio Ingroia ha mancato l’elezione come sindaco Campobello di Mazara, fortemente distanziato dal sindaco uscente Giuseppe Castiglione che ha ottenuto il 66,9 % dei voti.
Concludono il resoconto del voto nella provincia trapanese Favignana, dove Francesco Forgione è stato votato dal 49% dei cittadini andati alle urne, e Gibellina, dove il raggiungimento del quorum ha certificato l’elezione dell’unico candidato, Salvatore Sutera.

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