Coronavirus, Musumeci, in Sicilia non c'è emergenza, ok zone rosse - QdS

Coronavirus, Musumeci, in Sicilia non c’è emergenza, ok zone rosse

Coronavirus, Musumeci, in Sicilia non c’è emergenza, ok zone rosse

sabato 10 Ottobre 2020

E, al Forum Ambrosetti di Catania, attacca i pregiudizi della stampa sul Sud. L'assessore regionale alla Salute Razza, "No a nuovi lockdown. Situazione degli ospedali sotto controllo. Indossare le mascherine". Nell'ultimo bollettino 233 nuovi positivi, quattro morti. La situazione a Bagheria, Cefalù e Termini Imerese

“La Sicilia non è in condizioni di emergenza”.

Lo detto in tv il presidente della Regione siciliana Nello Musumeci affermando che “rispetto ad altre regioni d’Italia il Sud sta dimostrando di avere una rete e una struttura sanitaria efficiente”.

“La verità è – ha aggiunto – che è scomparsa la paura in molta parte della nostra gente, soprattutto fra i giovani, e c’è una partecipazione delle forze dell’ordine finora non particolarmente incisiva, un po’ perché non hanno ricevuto precise disposizioni in questo senso un po’ perché non hanno i numeri”.

Le zone rosse funzionano ma non sia regola

Ieri Musumeci aveva parlato anche delle zone rosse affermando che “funzionano a livello territoriale, noi ne abbiamo istituite cinque nella zona di Palermo, servono anche per una migliore gestione da parte delle forze dell’ordine”.

“Abbiamo il dovere però – aveva sottolineato – di far sì che non diventino una regola diffusa anche perché determineremmo un danno economico agli imprenditori”.

Il concetto della mancanza di emergenza è stato ripreso oggi dal Governatore a margine della giornata conclusiva del seminario “La sanità post covid-19” nel Teatro Massimo Bellini di Catania.

Ci stancheremo di bollettini guerra

“I numeri – ha sottolineato Musumeci – dicono che in Sicilia ci sono poco più di 200 contagiati, la Campania ne ha circa 700. E’ chiaro che rispetto alle regioni del Mezzogiorno non siamo in emergenza, per non parlare di regioni del Nord”. Noi con il ‘bollettino di guerra’ quotidiano dovremo avere a che fare anche per il prossimo anno, alla fine ci stancheremo di sentire quanti sono i contagiati e i guariti. Dobbiamo abituarci a conviverci con questo maledetto virus con cautele e prudenza senza farci prendere dalla paura”.

Pregiudizi di certi giornali sulla Sicilia

“La Sicilia – ha aggiunto il Governatore – non è più la regione legata a pregiudizi a volte improntati al razzismo da parte di alcune testate giornalistiche, ma una terra che ha dimostrato e dimostra di avere una sanità di qualità e che si candida a essere hub nel Mediterraneo in termini di ricerca e qualità di servizi per dare riposte a un mondo che bussa all’Europa”.

Le testate giornalistiche che più spesso esternano pregiudizi razzistici nei confronti del meridionali sono Il Giornale e Libero, il cui fondatore, Vittorio Feltri, si è recentemente dimesso dall’Ordine dei giornalisti dopo aver affermato la superiorità dei settentrionali sui meridionali. Feltri, peraltro, era stato proposto come presidente della Repubblica da Matteo Salvini e Giorgia Meloni.

“C’è un poco di pregiudizio – ha detto oggi Musumeci – nei confronti del Sud dettato da colleghi giornalisti. E’ perché si ritiene che sia ancora affollato da sregolati, disordinati, incoscienti e da gente irresponsabile. Per carità non c’è dubbio che una sparuta minoranza ci sia, ma noi abbiamo dimostrato di essere un popolo rispettoso delle regole e dobbiamo continuare a dimostrarlo con una responsabilità collettiva e individuale maggiore. Con il virus dobbiamo conviverci forse un anno”.

Mascherine, multe nel Nisseno

Intanto quindici persone sono state sanzionate ieri in provincia di Caltanissetta dalla Polizia di Stato per il mancato rispetto delle misure anti contagio.

La maggior parte di coloro che sono stati multati sono giovani trovati senza mascherina dagli agenti. In alcuni casi non avevano nemmeno portato con sé il dispositivo di protezione.

Controlli sulla movida palermitana

Sempre ieri la Polizia di Stato ha intensificato a Palermo i controlli amministrativi e anticovid nelle zone della movida, con multe per novemila euro in particolare nelle zone di Ballarò e di piazza Rivoluzione.

Due passanti sono stati multati per 400 euro ciascuno perché sorpresi per strada senza mascherina.

Razza, fase senza lockdown

“La scelta delle Regioni di individuare subito i positivi è la strategia migliore per questa fase che non può prevedere lockdown come nella scorsa primavera”.

Così l’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza, tra gli ospiti del Forum “Meridiano Sanità Sicilia” promosso da The European House – Ambrosetti con la collaborazione del Cefpas, oggi al Teatro Bellini di Catania, sul tema economia e salute nel mondo post covid-19.

“Nella precedente fase – aggiunge l’Assessore regionale alla Salute – ci siamo dovuti concentrare sull’isolamento volontario delle persone che arrivavano in Sicilia chiedendo loro di stare a casa 14 giorni; ora non è più possibile, serve maggiore rigidità per evitare lockdown sanitari, blocco di visite e arresti nel Sistema Sanitario”.

Attualmente, ha inoltre spiegato Razza, “la situazione degli ospedali in Sicilia è sotto controllo. Abbiamo fatto la scelta consapevole di evitare qualsiasi lockdown sanitario. Noi e l’Italia tutta non possiamo permetterci una chiusura del sistema sanitario e se i malati di Covid sono un numero significativo, molto di più sono quelli di pazienti che necessitano di altre cure”.

Sul tema competitività e futuro della sanità: “I sistemi della salute stanno cambiando in tutto il mondo e anche in Italia: la pandemia ci consegnerà una rete ospedaliera diversa e la sfida sull’essere competitivi ha l’obiettivo principale di evitare i danni che il coronavirus ha causato ed essere pronti per pessime eventuali minacce di questo genere – evidenzia Razza -. Il modello salute da recuperare deve guardare ai prossimi 10-15 anni; l’economia deve tener conto anche delle riconversioni industriali, ad esempio la riscoperta di settori come quello manifatturiero”.

Infine su mascherine e controlli l’assessore sottolinea ancora una volta il ruolo chiave della responsabilità individuale: “Se ogni cittadino non rispetta le regole, avremo perso tutti”.

233 nuovi positivi in Sicilia

Intanto, nel bollettino di ieri, sono 233 i nuovi positivi al covid 19 registrati in Sicilia.

Salgono così a 3.901 gli attuali positivi e passano a 411 i ricoverati in ospedale con un incremento di 2 ricoveri rispetto a ieri.

Di questi 35 si trovano in terapia intensiva, due in più rispetto a 24 ore prima, mentre restano 376 i ricoveri in regime ordinario; 3.490 sono i pazienti in regime isolamento domiciliare. I tamponi eseguiti sono stati 7.151.

Anche oggi si registrano quattro nuove vittime tra persone positive al Covid: il totale sale a 333. I guariti sono 24.

Bagheria, guariti e un morto

Tra questi, come ha comunicato il sindaco Filippo Maria Tripoli, ci sono i quattro di Bagheria (Palermo) appartenenti a un focolaio di settanta colpiti dal covid-19. Un’anziana è morta.

Medico positivo a Termini Imerese

Un medico è risultato positivo al Covid-19 nel reparto di Pediatria dell’ospedale “Salvatore Cimino” di Termini Imerese. Sono stati attivati i protocolli di sicurezza ed eseguiti i tamponi ai colleghi e operatori che sono venuti a contatto con il sanitario. Eseguita la sanificazione dei locali. Le attività nel reparto di Pediatria – dove un bimbo ricoverato era stato dimesso – da oggi procedono regolarmente.

Ospedale Cefalù, salgono a quindici positivi

Sale anche il numero dei positivi nel’ospedale Giglio di Cefalù dopo i primi casi di contagio tra il personale sanitario, i tamponi hanno dato esito positivo per altri dodici operatori, di cui uno soltanto domiciliato a Cefalù.

Contagiati anche tre pazienti che sono stati trasferiti in un centro Covid a Palermo.

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