Chiari gli obiettivi del neo sindaco Salvatore La Spina, pronto a lavorare per il bene del paese. Occhi di riguardo anche per l’artigianato e l’agricoltura, “mai valorizzata a sufficienza”
CENTURIPE (EN) – La nuova Amministrazione comunale, che sarà guidata dal neo primo cittadino Salvatore La Spina (eletto contro Delfio Caruso) muoverà i primi passi in direzione dello sviluppo del territorio, anche mediante la valorizzazione delle risorse paesaggistiche e ambientali locali e l’incremento turistico, attraverso i siti archeologici disseminati sul territorio.
La Spina, che ora dagli Uffizi di Firenze siederà sugli scranni più alti del Palazzo di città, è stato voluto fortemente dalla comunità, che ne ha sottolineato le numerose competenze professionali e le doti culturali e umane. A conclusione del comizio di ringraziamento, il neo primo cittadino è stato omaggiato in piazza da molti centuripini.
E auguri di buon lavoro sono arrivati anche da fuori, dal sindaco del Comune di Paternò Nino Naso, dal presidente dell’assise civica paternese, Filippo Sambataro e dalla consigliera di maggioranza Barbara Conigliello, i quali insieme a La Spina sono stati in questi anni battaglieri oppositori del progetto che voleva la realizzazione di una discarica in contrada Muglia (in territorio di Centuripe, ma molto vicino a Catenanuova).
Anche i neo consiglieri comunali della lista di La Spina hanno voluto ringraziare gli elettori, impegnandosi a riscontare le aspettative della gente, evidenziando la voglia di cambiamento cui ambisce la popolazione di Centuripe.
La Spina porterà nella propria squadra Salvo Longo, già designato in campagna elettorale come assessore allo Sport, Turismo e Spettacolo e Alice La Spina, la quale andrà a rivestire il ruolo di assessore alle Politiche giovanili. Giuseppe Maccarrone, commercialista, dovrebbe andare a ricoprire il ruolo di assessore al Bilancio o, in alternativa, essere nominato tecnico di fiducia del neo eletto sindaco.
Il nuovo sindaco avrà un occhio particolare anche per l’artigianato, il commercio e un’agricoltura che, “pur fiorente, non è mai stata valorizzata sufficientemente”.