“L’impatto con la città di Catania è stato positivo, è una città accogliente. Dal punto di vista operativo è stimolante, c’è molto lavoro. Catania è una realtà economica di tutto rispetto, anche se la città ha vissuto, come tutte le province del Sud un momento di declino, rimane un territorio economicamente forte e, per le nostre competenze, è quella di maggiore rilievo, forse più di Palermo. A Catania c’è un numero imponente di imprese, di Partite Iva della Sicilia. Questo è un periodo in cui si è registrato un numero elevato di imprese che falliscono e per chi, come la GdF, svolge un’attività di contrasto all’evasione, alle frodi, all’economia sommersa, chi ha un contatto diretto con le attività economiche, si impone una riflessione. Nelle nostre scelte operative occorre tenere conto di questo momento di crisi, di trend negativo di tutte le attività, ma deve servire come stimolo ad andare a ricercare e sanzionare chi merita. Un aspetto di grande rilevanza che curiamo è la lotta agli sprechi, ovvero la tutela della spesa pubblica”.
“Per tutela della spesa pubblica intendiamo sia la tutela del bilancio nazionale che del bilancio dell’Unione Europea, mi riferisco ai fondi comunitari. Le frodi, molto spesso, sono perpetrate ai danni del nostro bilancio. L’accusa ricade sull’incapacità di gestire i fondi in maniera appropriata, da qui si sollevano fenomeni di utilizzo indebito. Il recupero di credibilità del nostro Paese passa anche dalla correttezza nel processo di spesa e noi siamo impegnati, alla stregua del contrasto all’evasione, alla pari anche al contrasto a questi sprechi. Quando si parla di spesa pubblica non è sempre corruzione, anche se il segnale è quello che la criminalità organizzata attinga da altre realtà. All’azione di contrasto collaborano con la GdF esponenti di associazioni e istituzioni portatrici di interessi diffusi”.
“Colpiamo la criminalità organizzata al cuore dei suoi interessi aggredendone i patrimoni illeciti. A Catania l’Autorità Giudiziaria è risoluta e ci consente di dare validità alle nostre attività. Con questa collaborazione fattiva, con la collaborazione delle altre Forze di Polizia, della Prefettura, la Guardia di Finanza mira ad aggredire e bloccare fenomeni radicati, estorsioni, usura. La normativa da qualche anno ci asseconda tanto che la GdF di Catania nel 2013 chiuderà l’anno con un consuntivo positivo: abbiamo sequestrato patrimoni per oltre 400 milioni di euro e l’anno non è ancora concluso. Questo fa capire l’entità del fenomeno”.
“Catania è una provincia del Sud e come tutte le province del Sud risente di oscillazioni positive e negative. Paragono Catania a Napoli come tessuto sociale e urbanistica, ma anche come propensione all’adempimento degli obblighi fiscali; bisogna fare percepire a quel cittadino che ha un senso della legalità fiscale più attenuato, forse anche per le difficoltà di queste province, che pagare le tasse è un senso di responsabilità sociale e per di più si deve fare capire che la GdF è uno strumento di ausilio al cittadino e strumento di difesa dell’equità sociale. Se riusciamo a perseguire chi fa “il furbo” a danno dei cittadini onesti, questi ultimi diventano consapevoli che il nostro lavoro è volto alla tutela degli equilibri economici e sociali”.
“La GdF dispone di strumenti necessari per individuare e contrastare gli illeciti; si pone come importante presidio della sicurezza economico – finanziaria. Operiamo sulla base della “trasversalità”:non ci fermiamo all’apparenza regolare della predisposizione di scritture contabili formalmente ineccepibili (fatture, scontrini, etc.), ma andiamo oltre investigando su tutti gli altri illeciti economico- finanziari che ad esse sono connessi”.
“Il lavoro nero è un problema costante, comprime le libertà individuali, è anticostituzionale e noi teniamo alta la guardia. Anche quest’anno sono centinaia i lavoratori individuati. Il fenomeno non può essere giustificato nemmeno dal momento di crisi”.
“Recentemente abbiamo sequestrato una “nave madre” impiegata nella tratta di migranti. I 15 componenti dell’equipaggio responsabili sono stati posti in stato di fermo e ne sono successivamente stati convalidati gli arresti. Catania è stata capofila in Italia per questo provvedimento, grazie al coordinamento della Procura di Catania”.
“Ho trovato un team numeroso e professionalmente valido. Il mio obiettivo è fare percepire la GdF come un’Istituzione che risponde alle richieste quotidiane del cittadino volte alla legalità”.