L'assessore Scavone: “Chiedo scusa ai tanti ragazzi che aspettavano da mesi questa piccola risorsa”. Pochi mesi fa, il bando da 25 milioni, aveva visto l’aggiornamento dell’elenco degli enti promotori
PALERMO – Doveva essere un sostegno per i giovani che svolgono un tirocinio formativo all’interno delle aziende, un rimborso di 500 euro per attività da 6 a 12 mesi i cui costi fossero totalmente a carico della Regione Siciliana. Il rimborso doveva essere erogato ogni due mesi, mentre ad oggi neanche un euro è stato liquidato, una ulteriore beffa se si aggiunge che in questo periodo di pandemia questi soggetti non hanno potuto beneficiare di nessuno dei bonus emessi dal governo perché risultavano assunti da tirocinanti e quindi non rientravano in nessuna casistica.
Tra le procedure farraginose per l’avvio e le difficoltà di pagamento, tutto sembra andar male. Lo avevano detto alcune settimane fa anche i deputati di Attiva Sicilia all’Assemblea regionale siciliana, Sergio Tancredi e Angela Foti, dopo l’audizione in commissione Formazione all’Ars che ha affrontato il problema dei pagamenti bloccati alla Regione per i circa 6 mila tirocinanti dell’Avviso 22. In commissione era presente anche il dirigente generale del dipartimento regionale del Lavoro, Giovanni Bologna, che aveva spiegato il motivo dei ritardi, dovuti a “un sistema particolarmente farraginoso che prevede lunghissime procedure da ripetere ogni due mesi per effettuare i bonifici”. Per Foti e Tancredi la risposta non era stata soddisfacente, e avevano ritenuto tutta l’operazione “un danno enorme nei confronti dei beneficiari dei tirocini, rafforzando l’immagine di inefficienza della Regione”.
Proprio nei giorni scorsi, invece, l’assessorato regionale alla Famiglia, alle Politiche sociali e al Lavoro ha voluto riprendere l’argomento, a seguito della conclusione dei lavori sulle pratiche presentate: “Gli uffici – afferma l’assessore regionale al Lavoro Antonio Scavone – hanno verificato che il 75% delle domande erano prive di documentazione. Io chiedo scusa ai tanti ragazzi che aspettavano da mesi questa piccola risorsa. Ma che sia chiaro, noi abbiamo fatto tutto quello che era possibile fare. Sollecito i tirocinanti a verificare presso le agenzie per il lavoro, che sono il nostro tramite e a cui loro hanno fatto istanza, che arrivino le corrette integrazioni e noi entro un mese pagheremo quanto dovuto”.
Il bando, del valore di 25 milioni di euro, che permette alle aziende di intraprendere rapporti di tirocinio con giovani allo scopo di trasformare tali rapporti in contratti di lavoro a tempo indeterminato, ha visto pochi mesi fa l’aggiornamento dell’elenco degli enti promotori ammessi, ufficializzato con decreto del dirigente generale dell’assessorato regionale della famiglia, delle politiche sociali e del lavoro. Si tratta di percorsi che avranno durata sei mesi, o dodici nel caso in cui si tratti di tirocini in favore di soggetti disabili e svantaggiati. Ai tirocinanti sarà corrisposta una indennità pari a 500 euro mensili, mentre a carico dei soggetti ospitanti sono sia la copertura assicurativa dell’Inail sia la polizza per responsabilità civile verso terzi. Se a conclusione le ditte assumeranno i tirocinanti, verrà riconosciuto un bonus occupazionale fino ad un massimo di 14 mila euro nel biennio.
Allo stesso tempo, la misura permette alle aziende di avviare la formazione di nuovo personale a costo quasi pari a zero e di ottenere, al momento dell’assunzione, un aiuto consistente per i primi due anni, sgravandola di costi non indifferenti.
I tirocini sono suddivisi in 3 misure diverse: la misura A per gli under 35; la misura B per i tirocinanti dai 16 a 66 anni; e la misura C per i soggetti disabili ai sensi della 68/99, cioè i disabili fisici, psichici e sensoriali con riduzione capacità lavorative superiore al 45% o invalidi del lavoro con invalidità superiore al 33%. I tirocinanti prescelti devono essere residenti in Sicilia da almeno 6 mesi, disoccupati o inoccupati, con un Isee inferiore ai 30 mila euro, per le misure A e B.