Prosegue il percorso dell’Azienda servizi municipalizzati verso la chiusura dello stato di liquidazione. Da risolvere la questione del rapporto dare-avere con il Comune: in ballo circa 3 mln di euro
TAORMINA (ME) – Consegna dei bilanci pregressi e stesura del nuovo Documento unico di programmazione. Con questi due passaggi fondamentali, l’Azienda servizi municipalizzati prosegue il suo cammino verso la chiusura dello stato di liquidazione in cui si trova dal 2011.
Un lavoro meticoloso e difficile, quello sulle scritture contabili, che ha interessato gli uffici del Palalumbi negli ultimi mesi, con il pool di esperti contabili e legali, assoldati dal commissario liquidatore Antonio Fiumefreddo, per ricostruire la storia economica della partecipata comunale dal 2011 in poi. La mancata approvazione dei bilanci, da nove anni a questa parte, costituisce infatti il primo ostacolo per riportare l’Asm a regime ordinario. La contabilità è stata così ricostruita, ed è adesso al vaglio dei Revisori e pronta per approdare quanto prima in Consiglio comunale, organo deputato all’approvazione finale.
Andando a leggere la relazione sui bilanci, da quando l’azienda è stata posta in liquidazione tutte le annualità hanno chiuso in utile – tranne nel 2011 e nel 2013 – con numeri record soprattutto nel 2018 e nel 2019, in cui sono stati registrati esercizi in positivo, rispettivamente per 825 mila euro e per 1 milione e 138 mila euro. Numeri che non sono bastati a risolvere i problemi che attanagliano l’Asm e che, stando a quanto dichiarato dal liquidatore, sarebbero riconducibili a una “gestione per nulla trasparente, con centri di spesa incontrollati”. Motivi per cui anche l’Agenzia delle Entrate era dovuta intervenire nel 2014, accertando perdite per oltre 2 milioni di euro. Ricordiamo che anche la Polizia di Stato, nei mesi scorsi, aveva acquisito materiali dagli uffici dell’azienda per condurre un indagine – ancora in corso – che vede già indagati due dipendenti per abuso d’ufficio e corruzione.
Il Comune, con in testa il sindaco, Mario Bolognari, è rimasto al fianco delle autorità e del commissario Fiumefreddo, affinché venga finalmente ristabilita una condotta trasparente all’interno della municipalizzata che lo stesso primo cittadino ha più volte definito un “cancro” per le casse comunali. Debiti e mancanza di bilanci hanno, infatti, influito negativamente sui conti del Comune. Ma adesso che i bilanci sono pronti per passare al vaglio del Consiglio comunale, si è arrivati al passo decisivo per mettersi tutto alle spalle. Così come anche il Dup, relativo al prossimo triennio fino al 2022, che una volta chiusa la liquidazione, presenta l’Asm come quella che potrebbe diventare una nuova multiservizi, pronta a occuparsi non solo della gestione dei parcheggi, della funivia, dell’illuminazione pubblica, del trasposto e dell’acquedotto, ma anche di manutenzione stradale, cura del verde pubblico e gestore del servizio idrico anche a livello di fatturazione. Ipotesi che potrebbe estendere il raggio di azione aziendale anche sui vicini Comuni di Castelmola, Letojanni e Giardini Naxos, con cui Taormina è già consorziata per la gestione della rete fognante, e anche nel trasporto pubblico locale, considerando che esiste già una continuità territoriale, col passaggio di mezzi Asm, che potrebbe essere potenziata.
Come sempre grandi prospettive, insomma, ma la luce in fondo al tunnel per l’azienda taorminese sembra ancora lontana. Prima di chiudere la liquidazione, infatti, c’è da risolvere una volta per tutte l’eterna questione del rapporto dare-avere col Comune, in cui Asm reclama circa 2,8 milioni di euro per servizi resi dal 2011 al 2019. Cifra già oggetto di una transazione sottoscritta tra le parti la scorsa primavera, ma continuamente rimarcata dai vertici aziendali, insieme ai contratti di servizio sin ora mancanti, che dovrebbero costituire la base per la futura fornitura dei servizi. Il Comune ritiene di essere in regola con i pagamenti e reclama, invece, il pagamento dei ticket comunali incassati nei parcheggi.
Twitter: @MassimoMobilia