Capone (Ugl): Governo paralizzato da 176 decreti attuativi - QdS

Capone (Ugl): Governo paralizzato da 176 decreti attuativi

Capone (Ugl): Governo paralizzato da 176 decreti attuativi

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venerdì 08 Gennaio 2021

Francesco Paolo Capone, segretario nazionale Unione generale del lavoro analizza lo stato dell'economia nazionale e regionale. Il Covid ha determinato un drammatico aggravamento della già persistente precarietà sociale, con effetti molto pesanti su famiglie e imprese

Nel corso dello scorso anno, le eccezionali ondate di contagio provocate
dalla pandemia da coronavirus hanno avuto effetti disastrosi sull’economia
mondiale e, a causa delle misure di contrasto adottate dai governi, hanno avuto
conseguenze gravose sulle economie locali.

In base agli ultimi dati economici disponibili, sono stati stimati i
costi del blocco dei comparti coinvolti nel lockdown
delle imprese
siciliane. Nell’isola, la chiusura ha riguardato il 44,2% delle unità locali,
il 37,1% degli addetti e il 32,8% del fatturato sul totale delle attività
economiche rilevate.

Francesco Paolo Capone

Queste sono alcune delle cifre emerse in occasione della presentazione alla stampa dei dati economici aggiornati sulla situazione economica siciliana. Il vice presidente ed assessore regionale all’Economia, Gaetano Armao, ha effettuato un’analisi della situazione economica 2020 e delle prospettive per il 2021, con particolare riferimento alla situazione di credito e debito a livello regionale. Ne abbiamo parlato con Francesco Paolo Capone, segretario nazionale Ugl (Unione generale del lavoro).

PIL IN CADUTA LIBERA

Secondo quanto riporta l’Istat (Istituto nazionale di statistica), alla caduta del Pil (Prodotto interno lordo) italiano nel II trimestre del 2020 (-13%), è succeduto, con l’attenuazione delle misure restrittive, il rimbalzo del III trimestre (+15,9%). Il periodo positivo si è scontrato, dal mese di ottobre, con la seconda ondata di contagi e le conseguenti misure. Secondo la più recente stima dell’istituto italiano, il Pil italiano, nel 2020, avrebbe toccato un -8,9%.

GOVERNO ITALIANO “PARALIZZATO”

«Nonostante il lungo periodo di chiusure e clausure, nulla sembra essere cambiato, compresa l’inadeguatezza del Governo italiano che è paralizzato dinanzi alle future sfide economiche e sanitarie che ci attendono. Basta guardare la manovra di bilancio approvata qualche giorno fa: essa richiede, per l’attuazione, ben 176 decreti! Significa – aggiunge Capone – che quelle contenute nella Legge di Bilancio 2021 sono norme che rimarranno sulla carta fino all’estate prossima. Contemporaneamente, questo Governo dovrebbe gestire anche il Recovery plan!».

SANITA’, MANCANO GLI OPERATORI PER SOMMINISTRARE IL VACCINO

A livello sanitario, secondo il segretario nazionale Ugl, nonostante gli
annunci mancano gli operatori per la somministrazione del vaccino. «E
questo è veramente insostenibile. Si tratta di una situazione che non fa
presagire nulla di positivo».

Francesco Paolo Capone

Anche riguardo la crescita del Prodotto interno lordo siciliano, i dati Istat non sono incoraggianti. Dopo una costante, sebbene minima, crescita (+0,4% nel 2015, +0,2% nel 2016 e +0,6% nel 2017), si è passati a -0,8% nel 2018 e 0 nel 2019. Tuttavia, secondo le stime elaborate da Prometeia (azienda che si occupa di consulenza, sviluppo software e ricerca economica), la Sicilia avrebbe registrato, nel 2020, un -8,1%.

Numeri, secondo Capone, che hanno determinato un drammatico aggravamento della già persistente precarietà sociale, con effetti molto pesanti su famiglie e imprese. «Musumeci ha sottolineato che, per invertire la tendenza sono necessari interventi finanziari cospicui e tempestivi e, in questo senso – ha sottolineato il segretario – mi sembra decisivo che nel Recovery plan ci sia spazio per il Sud in generale, altrimenti si rischia una profonda depressione per il Meridione».

EXPORT SICILIA IN FLESSIONE DEL 21,4%

I volumi dell’export siciliano erano negativi già nel corso del 2019 (-14,1%) e i dati Istat riferiti ai primi nove mesi del 2020, che incorporano gli effetti del lockdown di primavera, manifestano una ulteriore flessione del 21,4% rispetto allo stesso periodo del 2019. «Con la cessazione del blocco dei licenziamenti in primavera, rischiamo un’ecatombe occupazionale che colpirebbe, in particolar modo, il Mezzogiorno – ha voluto sottolineare il segretario nazionale Ugl – In tal senso, in occasione della Legge di Bilancio, come sindacato abbiamo chiesto al Governo di adottare misure volte a favorire la produttività dei singoli territori, per valorizzare e rafforzare le specificità che caratterizzano le economie locali».

TURISMO, IN SICILIA PERNOTTAMENTI IN CALO DEL 35%

A causa delle limitazioni sul turismo l’SRM (Studi e Ricerche per il Mezzogiorno) ha calcolato che in Sicilia c’è stato un calo di presenze del 35,2% sul 2019 (scenario dopo il lockdown, II e IV trimestre). «Il turismo è un comparto trainante per la Sicilia e l’intero Mezzogiorno con milioni di occupati, un asset fondamentale e imprescindibile per l’economia del Paese. È necessario uno shock senza precedenti attraverso l’erogazione di liquidità a fondo perduto alle imprese, ristori e indennizzi commisurati all’entità del fatturato. Occorrono investimenti in politiche infrastrutturali con lo sblocco di tutte le risorse europee disponibili».

UN PIANO DI RILANCIO PER L’EX FIAT DI TERMINI IMERESE

Passando alla vertenza ex Fiat di Termini Imerese, per Capone: «È urgente avviare un piano di rilancio fondato su una seria riconversione green. Anche su questo aspetto, le liti all’interno del Governo non giovano al futuro dei lavoratori».

LO SPAURACCHIO DELLA CRISI DI GOVERNO

Infine, sulla possibile crisi di Governo:
«Le soluzioni in merito ad una possibile
crisi di governo e l’eventuale individuazione di una nuova maggioranza spettano
al Presidente della Repubblica, di concerto con i gruppi parlamentari.
Tuttavia, un dato è certo: l’attuale immobilismo politico è insostenibile.
L’assenza di pianificazione a lungo termine e la mancanza di un piano diretto a
favorire l’occupazione, sono un freno al rilancio del Paese».

Mario Catalano

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