Il sindaco Cateno De Luca ha chiesto di rimuovere dall’incarico il direttore generale Paolo La Paglia. I vertici sanitari però si difendono: “A nessuno è stato negato il ricovero”
MESSINA – Cresce la preoccupazione per l’aumento dei contagi a fronte di un sistema sanitario locale che ha mostrato in questa emergenza tutte le sue debolezze strutturali.
Se nella prima ondata le criticità sono state più o meno gestite a dovere, anche perché il numero dei contagi è stato contenuto, adesso sembra che si fatichi non poco a garantire assistenza e servizi non soltanto a chi incappa nel Covid-19, ma anche a coloro che si ammalano di altro e hanno l’urgenza di un ricovero.
Dall’Asp, però, si getta acqua sul fuoco delle polemiche. “A oggi – hanno sottolineato i rappresentanti della sanità locale – non c’è stato un singolo caso di cittadini ai quali sia stato negato il ricovero per mancanza di posti letto. Se i contagi aumentano la colpa è di chi non ha adottato sufficienti misure di contrasto a comportamenti irresponsabili”.
Nonostante ciò, le storie di disservizio segnalate restano comunque tante e il sindaco Cateno De Luca continua a postarle sulle proprie pagine social, indicando la dirigenza dell’Asp, guidata da Paolo La Paglia, come unica responsabile del “disastro organizzativo”. Il primo cittadino, che continua a chiedere la rimozione del dg La Paglia, ha anche presentato un esposto in procura. De Luca ha predisposto la richiesta di zona rossa a Messina e tutte le scuole chiuse a partire da martedì e per tre settimane, con potenziamento del Centro operativo comunale (Coc). Ha anche assicurato però che verranno prorogate fino a maggio tutte le misure di sostegno a famiglie e imprese attivate a dicembre.
Il primo cittadino illustrerà le misure che intende adottare, per il momento fino al 31 gennaio, in una riunione straordinaria convocata per oggi alle 12 cui sono stati invitati tutti i rappresentanti delle istituzioni coinvolte, a cominciare proprio dall’Asp con cui il sindaco ha ormai da settimane aperto uno scontro che – a parte i modi e il linguaggio spesso coloriti – riflette un sentimento di sfiducia che sembra diffondersi sempre più, anche a seguito della diffusione di alcuni dati emersi negli ultimi giorni.
In una nota firmata da Carmelo Crisicelli, responsabile dell’emergenza Covid, è stato ammesso che dal 22 dicembre al 5 gennaio, dopo l’insediamento del commissario ad acta Marzia Furnari, sono stati caricati sulla piattaforma dell’Asp 3.129 positivi, riferiti però a rilievi effettuati molte settimane prima. Quindi, c’è un dato reale molto più allarmante che non corrisponde con quello formale diffuso con un tracciamento andato fuori controllo. Ci sono poi altri numeri e tabelle, ricevuti finalmente dall’Asp dopo le continue richieste, che il sindaco ha mostrato ieri in diretta Facebook. “Gli ultimi 14 giorni – ha sottolineato De Luca – hanno visto il maggior numero di positivi registrati nella provincia di Messina con 2.700 nuovi casi. Il tasso d’incidenza a Messina e provincia è il più alto. Altissimo poi è il dato di Messina capoluogo, 80,7% su diecimila abitanti, pari al doppio di quella rilevata su base provinciale (che è 44%). Il Comune di Messina è attualmente il più alto per incidenza. In sintesi, la provincia di Messina ha registrato negli ultimi 14 giorni il rapporto d’incidenza più alto della Regione”.
Un dato che non è ancora stato diffuso è però quello relativo al rapporto tra tamponi effettuati e positivi, con il trend degli ultimi trenta giorni. Il sindaco ha dato comunque atto al commissario ad acta Marzia Furnari – che ricordiamo ha funzioni tecnico amministrative e non sostituisce Crisicelli – di avere dato un impulso nuovo con il reclutamento di ulteriore personale e un rafforzamento della digitalizzazione di cui l’Asp sconta l’arretratezza (così come ammesso anche da Dino Alagna, direttore sanitario arrivato a novembre). Le persone impiegate nella gestione dell’emergenza erano soltanto dodici e si utilizzava semplici fogli di excel o carta e penna. Furnari al suo insediamento ha avviato le procedure per l’arrivo di medici, biologi, psicologi, infermieri, informatici.
Altra criticità denunciata dal sindaco è il mancato prelievo dei rifiuti dalle abitazioni dei positivi: l’Asp non riesce a coprire le richieste, tanto che è stato chiesto al Comune l’intervento di MessinaServizi, cosa che ha messo in allarme i dipendenti della partecipata e i rappresentanti di Cgil e Uil. Anche su questo si dovrebbe fare chiarezza nella riunione di stamattina.