"Tutti per uno ed uno per tutti" con il Patto tra i Comuni: un progetto che va oltre alla candidatura a Capitale 2022
La candidatura di Trapani a Capitale Italiana della Cultura 2022? Un passaporto per entrare nella storia. Di un territorio. Di una città. Ma soprattutto per dare scacco matto al sottosviluppo, alla crisi. La sfida tra le dieci finaliste si concluderà il prossimo 18 gennaio con la decisione della commissione del Ministero dei Beni Culturali.
Ma c’è anche un’altra sfida. Quella del sindaco Giacomo Tranchida, che è appena cominciata. E’ una sfida rivoluzionaria perché va controcorrente rispetto ad una consuetudine fatta di divisioni, di campanilismi. Qualche tempo fa ha lanciato l’idea del Partito del Territorio: “Dobbiamo fare sistema. Lo sviluppo si costruisce con un’azione pianificata ed unitaria”. Tante polemiche. Tante interpretazioni e strumentalizzazioni politiche. Quel Partito mal visto ha ora un manifesto. E’ il Patto per la Cultura che sostiene la candidatura della sua città, ma che è già altro. “Hanno firmato tutti i sindaci della provincia – sottolinea il primo cittadino – ed ora siamo pronti ad ampliarlo a teatri, fondazioni, biblioteche, enti, associazioni accreditate, parchi, riserve”. Un Patto di 4 pagine con sette mosse da fare sullo scacchiere del territorio. Tutto, senza esclusioni. Per presentarlo “come unicità sistemica e relazione”, per “fare rete con il sistema museale”, per costruire – e qui sarebbe davvero un atto rivoluzionario rispetto al passato – “un calendario unico degli eventi”.
Il Patto lancia nella mischia anche “le partecipate di settore, fondazioni, enti teatrali” e quant’altro per passare ad una comunicazione condivisa e ad una strategia di marketing unitaria e soprattutto moderna. Ecco perché Tranchida azzarda un “abbiamo già vinto”. Il Patto rimanda ad un Piano strategico, puntellato da un accordo di programma che chiama i suoi firmatari ad un obiettivo dichiarato: “Una rete stabile a supporto del programma strategico della cultura da realizzarsi su tutto il territorio nei prossimi anni”. Piano e Patto che avranno una cabina di regia ed un braccio operativo già in campo, il Distretto Turistico della Sicilia Occidentale, presieduto dall’assessore alla Cultura Rosalia D’Alì. Distretto che ha la fiducia piena del sindacato. I segretari provinciali Filippo Cutrona (Cgil), Eugenio Tumbarello (Uil) e Leonardo La Piana sono lì a confermarla: “Apprezziamo i lavoro svolto dal Distretto Turistico e da tutte le istituzioni coinvolte allo scopo di valorizzare al massimo le grandi eccellenze, come l’enogastronomia, i beni culturali, le attrattive turistiche tipiche della nostra terra. E’ quanto, del resto, chiedevamo con la piattaforma per il rilancio del trapanese, che abbiamo proposto proprio partendo dal concetto di sinergia, senza la quale non può esserci sviluppo, e coniugando fra loro priorità come lavoro, legalità e cultura”.
Tranchida torna sul suo slogan, “abbiamo già vinto” per consolidare Patto e Piano: “Significa, innanzitutto, che la visione di puntare sulla candidatura, oltre per doverosa missione formativa locale, di per sé preziosa, e non solo per preservare memoria, anche quale leva strategica di valorizzazione di una destinazione turistica, diventa sempre più convinto ragionamento sistemico e territoriale”. Il primo cittadino ha così aperto un varco che i suoi colleghi hanno deciso di sostenere e di apprezzare. Non poteva essere più chiaro il sindaco di Alcamo Domenico Surdi: “Sosteniamo la città di Trapani perché riteniamo che sia un’iniziativa che va nella direzione giusta, ovvero quella di valorizzare il lavoro in rete del territorio trapanese, e soprattutto considerare la cultura quale strumento di sviluppo del territorio”. Tutto questo con quali risorse? Tranchida va diretto: “Una parte di risorse sono state già pianificate, altre eventualmente andrebbero integrate unitamente all’apporto del territorio”. Ed a proposito di risorse – la città vincitrice otterrà un finanziamento di un milione di euro – il sindaco aveva messo in campo un altro patto proposto alle altre città finaliste: “Vista l’attuale fase pandemica proponiamo di finanziare tutte le dieci finaliste. Si tratta di una proposta compatibile con le risorse disponibili”. A cominciare dal Recovery Fund. A fare da apripista alla proposta Tranchida, quella del sindaco di Cerveteri, con l’idea di definire un itinerario unico da inserire come azione comune in tutti i dossier inviati al Ministero. Lo schema Tranchida è dunque a tutto campo. E l’amministratore di Palazzo d’Alì si presenta sempre di più come espressione d’unità di un territorio che può farcela soltanto se riuscirà a remare tutto dalla stessa parte. Tranchida, con dumasiana memoria, e da moschettiere della cultura trapanese, fa suo il motto: “Tutti per uno, uno per tutti”.