Pubblicato il primo report dell’Associazione: “Lo scorso anno sono stati adottati 31 minori”. Un impegno costante portato a termine nonostante le restrizioni negli spostamenti tra Stati
CATANIA – La pandemia non ha fermato le adozioni. A certificarlo è il primo Report di Asa Onlus (Associazione solidarietà adozioni) “Adozione Internazionale – Report Statistico Asa Onlus – Analisi dei dati 2019-2020”.
Sono stati 31 i minori che sono stati adottati nel 2020 (per 25 coppie) e 61 (per 40 coppie) quelli adottati nel 2019. Un dato molto importante se si considera che la differenza di numero di minori adottati è dovuta principalmente alla pandemia, che non permetteva gli spostamenti in base alle decisioni dei diversi Stati.
Nello specifico questi i dati per sede: nel 2019 a Catania sono stati adottati 13 minori così come a Roma; segue Forlì con 12 minori, Taranto con 11 minori; Palermo con 8 minori; Milano e Bolzano con 2 minori. Nel 2020 invece troviamo al primo posto Forlì con 10 minori; seguita da Roma con 6 minori; Taranto e Reggio Calabria con 5 minori; Catania con 3 minori; Palermo con 2 minori ed infine Bolzano e Milano con 0 minori.
Per quanto concerne l’età dei minori, la fascia di età maggiormente rappresentata, in entrambi gli anni, è 6-8 seguita da 3-5 e 9-11. Sia nel 2019 che nel 2020 c’è stato un solo minore adottato nella fascia 12-14. Da evidenziare che nel 2020 ci sono state 3 adozioni nella fascia fino a 2 anni.
Nel 2019 sono state adottati più minori di sesso femminile (34 bambine e 27 bambini) e nel 2020 più minori di sesso maschile (11 bambine e 20 bambini).
Per quanto riguarda il Paese di provenienza, in entrambi gli anni la stragrande maggioranza dei minori proviene dall’Ungheria: nel 2020 si assiste a un incremento della Repubblica Ceca e a un’adozione dall’Ucraina.
In relazione ai conferimenti di incarico si sono registrati 48 conferimenti di incarico sia nel 2020 sia nel 2019, a testimonianza di quanto l’Associazione sia radicata nel territorio.
Per quanto riguarda la fascia di età dei genitori che intraprendono il percorso adottivo, in entrambi gli anni, si evidenzia che le fasce di anni di nascita più rappresentate sono 1970-74 e 1975-79. Inoltre si evidenzia, per il 2020, l’aumento rilevante della fascia 1980-84. In entrambi gli anni prevalgono, come titolo di studio, la laurea e il diploma di scuola secondaria di 2° grado e la tipologia di lavoro maggiormente rappresentata è quella del lavoratore dipendente.
Dal 2001 ad oggi sono 1133 i minori che hanno trovato il calore di una famiglia con Asa Onlus.
“Occorre stare al passo con i tempi, con i progressi culturali e con l’innovazione del settore Adozioni Internazionali – afferma la presidente Asa Onlus, Maria Virgillito – e con tutte le sfide che continueremo a fronteggiare con coraggio e dedizione. Bisogna, dunque, migliorarsi giorno dopo giorno per cercare di soddisfare sempre le esigenze dei bambini, degli adolescenti, dei genitori e delle future famiglie, costruendo rapporti basati sulla fiducia e sulla professionalità”.
“Il 2020 verrà ricordato per intere generazioni, come quegli anni che hanno caratterizzato la storia dell’umanità” afferma Fulvio Giardina, supervisore del servizio di psicologia Asa Onlus, già presidente del Consiglio nazionale Ordine degli Psicologi. “La pandemia è iniziata senza alcun preavviso, quasi all’improvviso, come l’inizio di una guerra. E in poco tempo è emersa la tragedia dei tantissimi, troppi, lutti. Sicuramente – conclude Giardina – però i bambini in stato di abbandono che hanno incontrato quest’anno i loro genitori adottivi, nonostante le limitazioni dovute al Covid, sono il segnale più bello di speranza e di gioia”.
Un po’ di storia
Asa Onlus ha come scopo principale il perseguimento di finalità di solidarietà sociale con particolare riferimento alla tutela dell’infanzia. Dal 2001 è autorizzata dalla Commissione per le Adozioni Internazionali (CAI), ad operare come Ente per le adozioni internazionali ai sensi della Legge n. 476/98 (legge di ratifica della Convenzione de L’Aja sulla protezione dei minori e sulla cooperazione in materia di adozione del 29 maggio 1993). Opera su tutto il territorio nazionale con sedi a Catania, Palermo, Roma, Forlì, Taranto, Milano, Reggio Calabria, Bolzano e Lucca. È autorizzata a svolgere pratiche relative all’adozione internazionale in 17 paesi: Europa (Bulgaria, Moldavia, Polonia, Repubblica Ceca, Slovacchia, Ucraina, Ungheria); America Latina (Bolivia, Brasile, Cile, Colombia, Ecuador, Honduras, Perù); Asia (Filippine, India); Africa (Benin).