ROMA – “L’attività di revisione legale, per essere svolta al meglio, richiede formazione obbligatoria continua, assunzione di rischi e un’adeguata copertura assicurativa.
Il dottore commercialista che si cimenta in questo ambito deve affrontare acque burrascose tra responsabilità, obblighi, mancata riconoscenza delle competenze, scarsa propensione delle imprese ad affrontare un processo di revisione. E poi ci sono gli ‘squali’, con i loro prezzi al ribasso e una maggiore capacità di assorbire eventuali azioni di responsabilità. Di fronte a questo scenario, ci appare evidente che i giovani professionisti rinuncino a prender in mano il timone della revisione legale, lasciando andare la barca alla deriva”. Lo denuncia Matteo De Lise, presidente dell’Unione nazionalegiovani dottori commercialisti ed esperti contabili.
“Perché ciò non accada -spiega De Lise- è necessario un intervento del legislatore. Abbiamo scritto al ministro dell’Economia e delle Finanze, Roberto Gualtieri, per chiedere un confronto. Chiediamo che venga fissato un importo massimo per il compenso; che venga maggiormente tutelato il revisore nella sua responsabilità e nel riconoscerne l’imprescindibile utilità; e che venga preservata la libera concorrenza”.
“In altri paesi d’Europa -continua De Lise- questi principi sono stati condivisi e adottati. In Italia no, ed è l’ennesima occasione persa per tutelare la nostra categoria e non disperdere un patrimonio di professionalità e competenze”.
L'importanza di ribadire l'impegno sociale a cui tutte le istituzioni aderiscono ...