Illustrati i risultati preliminari del progetto in un convegno organizzato dagli atenei di Catania ed Enna. Foti (Unict): “Coste meridionali siciliane e arcipelogo maltese sempre più esposti”
CATANIA – Un sistema integrato di monitoraggio e di “early warning”, ma anche di valutazione e adattamento ai rischi provenienti dal mare al fine di segnalare alla popolazione con adeguato anticipo la possibilità di inondazioni, di erosioni di litorali sabbiosi e di crollo di falesie tramite l’attivazione di misure di salvaguardia mirate a evitare danni alle persone.
Sono gli obiettivi del progetto News “Nearshore hazard monitoring and Early Warning System”, finanziato nell’ambito del Pro-gramma interreg V-A “Italia-Malta”, e sviluppato da un partenariato costituito dalle università di Catania, Kore di Enna e Malta e dal Libero Consorzio Comunale di Ragusa.
Nei giorni scorsi, “a distanza”, sono stati illustrati i risultati preliminari del progetto nel corso del convegno “Il monitoraggio e la gestione dei rischi costieri” organizzato dagli atenei di Catania e Kore di Enna in collaborazione con l’Ordine degli Ingegneri di Catania e la Fondazione dell’Ordine degli Ingegneri di Catania e la Regione Siciliana. L’iniziativa ha visto la partecipazione di relatori di primissimo piano e registrato l’adesione di oltre 470 uditori.
“La costa meridionale siciliana e le coste delle isole dell’arcipelago maltese sono sempre più esposte ai rischi provenienti dall’ambiente marino anche per gli impatti dei cambiamenti climatici – ha spiegato Enrico Foti dell’Università di Catania -. Tra l’altro queste coste sono soggette a fenomeni di erosione dovuti a fattori naturali e antropici che, a loro volta, favoriscono sempre più frequentemente crolli e inondazioni delle aree rivierasche”.
“Il progetto, inoltre, mira allo sviluppo di sistemi di diffusione delle informazioni raccolte ed alla realizzazione di strategie di sensibilizzazione particolarmente rivolte agli utilizzatori del sistema marino come diportisti, pescatori, sportivi e bagnanti” ha aggiunto Luca Cavallaro ell’Università di Catania.
Nel corso del convegno le comunità scientifiche e tecniche hanno fatto il punto sui rischi costieri con particolare riguardo alle più recenti metodologie di valutazione, ai sistemi più innovativi di monitoraggio e ai criteri più appropriati per la loro corretta gestione e mitigazione del rischio. Tra i relatori Maurizio Croce (soggetto attuatore del Commissario contro il Dissesto idrogeologico Regione siciliana) che ha illustrato “Il Piano regionale contro l’erosione costiera” e Francesco Greco (segretario generale dell’Autorità di Bacino del Distretto Idrografico della Sicilia) che ha presentato le attività di “Pianificazione regionale per la gestione del rischio idrogeologico”.
Sono intervenuti Gianluca Ievolella (direttore del Provveditorato interregionale alle opere pubbliche Sicilia Calabria del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti) sull’approccio dei giovani professionisti alla soluzione di tematiche complesse di difesa della costa e Salvatore Cocina (direttore del Dipartimento regionale di Protezione civile) sulla gestione del rischio idrogeologico e costiero.
Ed, inoltre, sullo sviluppo del progetto “News” Francesco Castelli dell’Università Kore di Enna sui criteri per l’analisi della stabilità di coste alte, Sebastiano D’Amico dell’Università di Malta sugli strumenti per la valutazione di crolli delle falesie e Giuseppe Alessandro del Libero Consorzio Comunale di Ragusa sulla conservazione delle coste ragusane.