Censimento, la Sicilia si spopola e diventa sempre più vecchia - QdS

Censimento, la Sicilia si spopola e diventa sempre più vecchia

Censimento, la Sicilia si spopola e diventa sempre più vecchia

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lunedì 22 Febbraio 2021

L’Istituto Nazionale di Statistica ha rilevato nella Regione 4.875.290 residenti nel 2019, una riduzione di 33.258 abitanti rispetto al 2018. In 8 anni si riducono gli analfabeti del 47%.

In
Sicilia diminuisce la popolazione autoctona e il numero degli occupati. Aumentano
gli stranieri e i laureati, si dimezzano gli analfabeti. Le donne in
maggioranza, rimane alto il “gender gap” nel lavoro rispetto alla media
nazionale. È la fotografia chiaro scura scattata da Istat che, nel corso del
2018 e del 2019, ha svolto le prime due rilevazioni del Censimento permanente
della popolazione.

Lo
spopolamento delle province e il calo dei residenti nell’Isola

L’Istituto
Nazionale di Statistica ha rilevato nella Regione 4.875.290 residenti nel 2019,
una riduzione di 33.258 abitanti rispetto al 2018. I dati registrano, quindi, una
perdita di capacità di crescita. In merito al 2011 i residenti diminuiscono in
tutte le province, con l’eccezione di Ragusa. La riduzione è maggiore a Enna.
Quasi la metà dei residenti vive nelle province di Palermo e Catania, dove la
densità abitativa è pressocché stabile con valori più elevati nel catanese.
Secondo i dati Istat, il comune più popoloso è Palermo con 647 mila abitanti,
quello più piccolo è Roccafiorita, in provincia di Messina, con 187 abitanti.

La
Sicilia è giovane ma l’invecchiamento avanza

Nel
2019, la popolazione siciliana presenta una struttura per età sensibilmente più
giovane di quella italiana. Con una età media di 43,9 anni contro i 45,2
dell’Italia, la Sicilia si conferma più giovane rispetto alla media
nazionale
. Tuttavia, il confronto con i dati del Censimento 2011 evidenzia
anche in Sicilia un progressivo invecchiamento della popolazione, e con ritmi
tendenzialmente superiori alla media nazionale. Nell’Isola, la provincia di
Catania rappresenta la struttura demografica più giovane nell’Isola, dove il
comune di Camporotondo Etneo
, ha una età media di 36,9 anni. Un
primato “imbattuto” dal 2011. Quello più vecchio, invece, è Limina in provincia
di Messina dove l’età media è pari a 52,3 anni.

La
popolazione straniera in Sicilia

Nel
Censimento Istat l’ammontare della popolazione straniera è pari a 189.713
unità. Rispetto al 2011 si registra una crescita di 64.698 individui.
Analizzando le tendenze demografiche dell’ultimo anno, però, si registra un
incremento di soli 2.170 stranieri (+1,2%), a fronte di una contrazione
nell’Isola della componente di cittadinanza italiana di ben 35.428 unità.

Istruzione
e Formazione in Sicilia

Tra
il 2011 e il 2019 il livello dell’istruzione è migliorato, in linea al livello
nazionale. Da una parte la riduzione degli analfabeti (-47,6% a fronte
del -42,5% a livello nazionale) dall’altra l’incremento dei laureati di
primo livello
(+40,7% contro il +49,6% della media Italia). Aumentano, di
poco, i laureati di secondo livello (+15,7% a fronte del +18,3% a livello
nazionale) e i dottori di ricerca (+4,7%, nettamente inferiore al +41,4% della
media Italia). Si registra uno squilibrio di genere dove le donne che hanno
un’istruzione secondaria sono il 51,6% sia in Sicilia che in Italia. Tra gli
analfabeti e gli alfabeti privi di titolo di studio: nel primo caso il 53,8%
sono donne mentre nel secondo caso il 58,6%. Per la sola licenza elementare le
donne sono il 57,3% in Sicilia, il 58,5% in Italia.

La condizione professionale in Sicilia

Al 31 dicembre 2019, le forze di lavoro sono quasi 2 milioni, 79 mila più rispetto al 2011 (+4,1%). L’incremento è dovuto alla crescita delle persone in cerca di occupazione (+22,9%), soprattutto fra gli uomini (+25,5%).  

In calo, invece, il numero degli occupati. Nel 2019 sono 1,5 milioni: quasi 16 mila in meno rispetto al precedente censimento (-1,1%). Le differenze sono più marcate per la componente femminile, con un tasso di occupazione (25,3%) di 12 punti più basso della media nazionale e un tasso di disoccupazione (30,1%) che supera di 15 punti il corrispondente valore nazionale. Nonostante l’incremento della partecipazione delle donne siciliane al mercato del lavoro, lo squilibrio di genere permane e assume valori più ampi rispetto alla media nazionale.

Marco Panasia

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