Etna, un'altra notte di spettacolo dal cratere di Sud est - QdS

Etna, un’altra notte di spettacolo dal cratere di Sud est

Etna, un’altra notte di spettacolo dal cratere di Sud est

giovedì 25 Febbraio 2021

Sesto parossismo in otto giorni. Attività stromboliana con fontane di lava meno alte che nell'ultimo episodio. Fotografato il momento esatto in cui dal cratere emerge la colata. Fulmini vulcanici. Gli studiosi al lavoro Sesto parossismo in otto giorni. Attività stromboliana con fontane di lava meno alte che nell'ultimo episodio. Fotografato il momento esatto in cui dal cratere emerge la colata. Fulmini vulcanici. Gli studiosi al lavoro

Un’altra nottata di spettacolo, quella appena trascorsa, sul vulcano Etna, con una nuova, intesa, attività stromboliana con fontane di lava che, intorno alle 22 di ieri, hanno superato i cinquecento metri d’altezza da due bocche aperte all’interno del cratere di Sud est.
E Orazio Valenti – tra l’altro autore del libro “Il mio Omaggio al Mongibello”, con oltre settecento foto del vulcano – è riuscito a cogliere proprio il momento in cui dal cratere è partita la colata che si è diretta verso la desertica Valle del Bove.

Stamattina, secondo le ultime osservazioni dell’Ingv, nelle zone sommitali sono ancora presenti colate laviche nel settore di Sud Ovest e nell’area orientale, ma l’ampiezza media del tremore vulcanico è su livelli medi.

Ecco comunque una gallery che mostra alcune delle più belle immagini scattate ieri sera.

Foto Valenti
Foto Valenti
Foto Valenti
Foto Valenti
Gli strumenti dell’Ingv
Foto Behncke

Il fenomeno parossistico è il sesto dal 16 febbraio scorso, èd è stato monitorato – come potete constatare dalla foto presente nella nostra Gallery – dagli studiosi dell’Osservatorio etneo dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia di Catania e dell’Ingv di Roma. Nonostante le temperature glaciali, i vulcanologi hanno monitorato l’evento eruttivo dalla Montagnola, a 2500 metri di quota sul livello del mare, effettuando in tempo reale osservazioni del pennacchio eruttivo con telecamere termiche ad alta velocità e misure della composizione dei gas emessi tramite tecnica di telerilevamento a infrarosso (Ftir- Fourier Transform InfraRed).

“Le fontane di lava – ha detto il vulcanologo dell’Ingv Boris Behncke – hanno raggiunto un’altezza di circa cinque-seicento metri. Molto più basse, dunque, di quelle dell’ultimo episodio. Ho scattato qualche foto del flusso e forse ho ripreso un fulmine vulcanico, ma devo verificare”.

Un fulmine vulcanico si verifica quando il particolato emesso dalle bocche ha diversi dimensione e temperatura, in modo da generare cariche locali di segno opposto.

Intorno alle 23, con un altro comunicato dell’Ingv, è stato confermato che l’attività di fontane di lava era cessata.

“Rimangono attive – si leggeva nella nota – le colate laviche nel settore di Sud Ovest e nell’area orientale”.

L’ampiezza media del tremore vulcanico, dopo una fase di incremento fino a valori molto elevati, aveva “mostrato un repentino decremento raggiungendo il livello medio”.

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