Ma, ha spiegato la titolare del Ministero, servono i progetti gusti. Basta discriminazioni su sanità, scuola, assistenza e trasporti. E sul reddito di cittadinanza, "giusto ma ha limiti: dev'essere corretto"
“Nei 209 miliardi destinati all’Italia, una parte considerevole andranno al Mezzogiorno per infrastrutture, digitalizzazione, sanità, transizione ecologica. In più avremo i fondi europei per il settennato che va dal 2021 al 2027 e il fondo nazionale di sviluppo e coesione”.
La ministro per il Sud Mara Carfagna, in un’intervista al Corriere della Sera ha dichiarato che in totale per il Sud ci “saranno circa centocinquanta miliardi, oltre a quelli del Piano di ripresa e resilienza”.
“Il lavoro da fare – ha aggiunto – è individuare i giusti progetti su cui investire”.
Secondo Carfagna “Da almeno vent’anni la mancata individuazione dei livelli essenziali di prestazione — sanitaria, scolastica, assistenziale, di trasporto — ha creato una discriminazione di residenza nel nostro Paese”.
“Mi rendo conto che abbiamo poco tempo a disposizione, ma abbiamo il dovere di impostare il lavoro”, ha aggiunto.
E, rispondendo a una domanda sul Reddito di cittadinanza, ha osservato che “oggi uno strumento di sostegno universale al reddito va mantenuto, è previsto in tutti i Paesi, tanto più in tempi di crisi pandemica”.
“Ma il reddito di cittadinanza – ha aggiunto – ha limiti enormi perché, come ha ammesso anche Di Maio, mette assieme sostegno alla povertà e sostegno a politiche del lavoro, che sono cose diverse. Una correzione sarà obbligata”.