Covid, nella zona di Partinico confermata la variante inglese - QdS

Covid, nella zona di Partinico confermata la variante inglese

Covid, nella zona di Partinico confermata la variante inglese

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mercoledì 03 Marzo 2021

Provenzano qualche giorno fa aveva lanciato un altro allarme: "Non vaccinando tutti e subito, soprattutto i soggetti più facile, si corre il rischio di creare nuove variante resistenti, com'è già successo"

All’ospedale di Partinico è stata confermata la presenza di una variante “più aggressiva”, che non è poi altro che quella inglese, e che sarebbe stata individuata in alcuni pazienti ricoverati, provenienti da San Giuseppe Jato e San Cipirello, attualmente in “zona rossa”.

A dirlo Vincenzo Provenzano, presidente nazionale della Simdo, Società italiana metabolismo, diabete, obesità, nonché responsabile del Covid hospital di Partinico, in provincia di Palermo.

“Siccome sappiamo che è una variante più contagiosa, avevamo chiesto di velocizzare gli esami e l’esito, e ci hanno detto che si tratta di quella – dice -. e che ormai nel caso della Sicilia circa il 60% (poco più del 55% in realtà ndr) i contagi riguardano proprio la variante inglese”

Provenzano qualche giorno fa aveva lanciato un altro allarme: “Non vaccinando tutti e subito, soprattutto i soggetti più facile, si corre il rischio di creare nuove variante resistenti, com’è già successo”.

Il sospetto che si trattasse di variante era emerso dopo la positività di soggetti residenti a San Cipirello e San Giuseppe Jato, anche giovani, 40-45 anni, con alcuni di loro addirittura già intubati e in rianimazione.

Il presidente della Simdo aveva lanciato un appello all’assessore alla Sanità della Sicilia, Ruggero Razza, e al Governatore Nello Musumeci: “Deve essere un compito dell’Europa dare le direttive, e io sono un Europeista convinto. Sono certo – dice – che quando avranno la possibilità sia Razza, con cui mi sento spesso, e Musumeci, sapranno dare la giusta accelerazione. La Regione ha messo in campo strutture che potrebbero fare 8-9 mila vaccini al giorno, purtroppo manca la materia prima”. 

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