Scoperti dalla Guardia di Finanza 23 proprietari di immobili
PALERMO – Prosegue la stringente collaborazione tra la Guardia di Finanza e l’Università degli Studi di Palermo, prioritariamente mirata alla scoperta di truffe da parte di chi, attestando falsamente condizioni di disagio economico, riesce ad ottenere indebite esenzioni dal pagamento delle tasse universitarie, a danno di chi ne ha effettivamente diritto. La sinergia si basa sul Protocollo d’intesa stipulato tra il Comando Regionale “Sicilia”della Guardia di Finanza e l’Università di Palermo il 1 ottobre 2008 e sul sistema informatico messo a punto dall’Ateneo che permette di fare emergere indici di anomalia nelle autocertificazioni presentate dagli studenti in sede di iscrizione annuale all’Ateneo sulle condizioni economiche proprie e del nucleo familiare.
Proprio in materia di affitti in nero agli studenti, i finanzieri del Comando provinciale, partendo dagli ultimi dati comunicati dall’Università, hanno inviato 320 questionari ad altrettanti studenti residenti fuori provincia, chiedendo elementi di dettaglio in merito all’eventuale locazione di appartamenti nella città, il canone corrisposto e le modalità di pagamento: solo grazie alle prime risposte pervenute sono stati individuati ben 23 proprietari di immobili nelle zone circostanti l’Università che non hanno dichiarato i ricavi percepiti dalla locazione agli studenti dei loro appartamenti per circa 200 mila euro.
Il caso più eclatante emerso in questo contesto è quello del proprietario di un immobile del centro storico che ha affittato per ben 6 anni consecutivi il suo appartamento a 4 studenti universitari, ricavandone 30 mila euro: nonostante il locatore avesse registrato il contratto di affitto, come previsto dalla vigente normativa, ha però “dimenticato” di dichiararne i relativi introiti al fisco.
Sul fronte delle indebite esenzioni dal pagamento delle tasse universitarie, invece, dall’inizio della collaborazione sono già 38 le denunce inoltrate dai Reparti del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Palermo all’Autorità Giudiziaria per i reati di truffa e falso a carico di coloro che hanno autocertificato fittizie condizioni reddituali ed economiche.