Enti locali. I tagli non arrivano ma gli sprechi restano.
Minori risorse. Oltre che per i tagli imposti dal Governo i trasferimenti saranno “alleggeriti” anche da queste sanzioni. Nei 18 Comuni interessati, a pagare saranno ancora i cittadini.
Eredità pesante. In alcuni Enti (come nel caso di Trapani) i sindaci neo eletti dovranno fare i conti con la cattiva gestione finanziaria portata avanti dalle precedenti amministrazioni.
PALERMO – Non dormono sonni tranquilli gli amministratori di Comuni e Province italiane a causa del Patto di stabilità, ovvero l’insieme dei parametri che ogni Ente deve rispettare per convergere positivamente nelle economie degli Stati membri dell’Unione europea.
Tra le amministrazioni italiane che non hanno superato le linee guida fornite tra i vari obblighi comunitari, 18 sono quelle siciliane e la situazione appare allarmante soprattutto per i 14 Comuni dell’Isola già sanzionati: Alcamo, Bagheria, Barcellona Pozzo di Gotto, Belmonte Mezzagno, Campobello di Mazara, Casteltermini, Erice, Messina, Partinico, San Cataldo, Santa Flavia, Sciacca, Trapani e Tremestieri Etneo. Questi sono infatti soggetti a sanzioni per oltre 16 mln €, calcolate sulla differenza tra il risultato d’esercizio e l’obiettivo prestabilito.
(continua)