Vaccini, saranno riassorbite duecentomila somministrazioni - QdS

Vaccini, saranno riassorbite duecentomila somministrazioni

Vaccini, saranno riassorbite duecentomila somministrazioni

mercoledì 17 Marzo 2021

Causate dalla sospensione di Astrazeneca. Si dovrebbe tornare in pari in circa due settimane grazie a un aumento delle dosi da consegnare da parte di Pfizer in attesa del verdetto definitivo dell'Ema previsto per domani. Cambia il Cts, Locatelli coordinatore

Duecentomila italiani hanno saltato la prima somministrazione del vaccino a causa della sospensione di Astrazeneca ma l’impatto “sarà riassorbito nell’arco di un paio di settimane”, grazie anche all’incremento delle dosi in consegna da parte di Pfizer.

In attesa del verdetto finale dell’Ema, l’agenzia del farmaco europea, sul vaccino dell’azienda anglo svedese atteso per domani, il Governo Draghi ha riorganizzato la campagna vaccinale e messo mano a un altro degli organismi che gestiscono l’emergenza: il Comitato tecnico scientifico.

Non sarà più composto da ventiquattro persone ma da dodici e a coordinarlo sarà il presidente del Consiglio superiore di Sanità Franco Locatelli mentre il presidente dell’Istituto superiore di Sanità Silvio Brusaferro avrà il ruolo di portavoce.

Il punto sullo stop di Astrazeneca

Il punto sullo stop ad Astrazeneca è stato fatto ieri sera nel Palazzo Chigi dopo una giornata di incontri, riunioni, contatti con le case farmaceutiche e approfondimenti con le Regioni da parte degli uffici del Commissario per l’emergenza Francesco Paolo Figliuolo, partendo da un presupposto: salvo stravolgimenti, al momento non previsti, da Bruxelles dovrebbe arrivare il nuovo via libera all’utilizzo del vaccino Astrazeneca.

Dunque la sospensione non andrà oltre i quattro giorni e, vista la media di somministrazione tenuta fino a oggi, non riguarderà, come detto, più di duecentomila persone che si erano prenotate e che dovranno essere richiamate.

Rallentamento riassorbito a fine marzo

Sempre che queste persone, vista la paura diffusasi nel Paese in questi giorni, accetti di farsi vaccinare.

Il rallentamento, comunque, secondo fonti del Governo, sarà riassorbito entro la fine di marzo.

L’incremento di vaccini Pfizer

E questo anche grazie all’incremento di 707.850 dosi di vaccino Pfizer che si andranno ad aggiungere a quelle in arrivo entro il 31 marzo da parte della casa farmaceutica americana.

Che finora ne ha consegnate quasi sei milioni.

Nelle prossime due settimane, se i programmi verranno rispettati, Pfizer dovrebbe dunque consegnare oltre 3,8 milioni di dosi.

Da venerdì dovrebbe tornare Astrazeneca

Venerdì comunque si dovrebbe riprende a somministrare anche Astrazeneca: il Commissario è in costante contatto con le regioni – alcune delle quali hanno bloccato le prenotazioni – che dovranno o richiamare immediatamente chi era prenotato per il 16, 17 e 18 marzo, facendo scalare tutti gli altri, oppure dovranno inserirli tra coloro che sono già prenotati per le prossime settimane, aumentando le somministrazioni.

Chi si era prenotato e non dovesse presentarsi, viene sottolineato da fonti di governo, scalerà ovviamente in fondo alla fila.

Le regole sui riservisti

Nel corso delle riunioni è stato poi definito anche un altro problema: come scegliere i riservisti, cioè quei soggetti che se dovessero avanzare dosi di vaccino devono essere chiamati per la somministrazione.

Un sms di Poste italiane

Si è deciso che saranno individuati tra coloro che sono già prenotati per i giorni successivi sempre all’interno delle categorie indicate dal piano: se dai centri vaccinali ci si dovesse accorgere della possibilità che ci siano dosi residue, partirà una segnalazione a Poste italiane – che ha una piattaforma informatica che consente sia la tracciatura dei vaccini sia la prenotazione online – e sarà Poste a inviare un sms per convocare i soggetti.

Prioritarie le vaccinazioni dei guariti

Si affronterà invece nei prossimi giorni la questione della vaccinazione per gli oltre due milioni e mezzo di guariti dal Covid.

Aifa, Iss e ministero della Salute hanno ribadito che devono essere vaccinati tra i tre e i sei mesi dopo la guarigione. E dunque bisogna inserire anche questi soggetti tra le categorie prioritarie.

Intanto, dopo il Commissario per l’emergenza e il capo della protezione civile, il governo ha messo mano anche al terzo pilastro tecnico della gestione dell’emergenza: il Comitato tecnico scientifico.

Cts dimezzato

Come detto l’organismo è stato dimezzato e, secondo il Dipartimento della Protezione Civile cui spetta la nomina del Comitato, il provvedimento si è reso necessario, in relazione alla nuova fase dell’emergenza e dell’accelerazione delle vaccinazioni, per “razionalizzare le attività al fine di ottimizzarne il funzionamento”.

D’intesa con palazzo Chigi è stato scelto Franco Locatelli come coordinatore e Silvio Brusaferro come portavoce, mentre del vecchio Cts restano anche il direttore scientifico dello Spallanzani Giuseppe Ippolito, il direttore della Prevenzione del ministero della Salute Giovanni Rezza, e Fabio Ciciliano, che fino a oggi svolgeva le funzioni di segretario e che sarà invece sostituito dall’avvocato dello Stato Sergio Fiorentino.

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