Roba nostra. Il patrimonio della mafia appartiene a tutti i siciliani
Cifre da capogiro. Secondo le ultime stime dell’Anbsc il valore totale dei beni in gestione all’Agenzia in Sicilia ammonta a 213 milioni e 859 mila euro (stima che considera solo metà di essi)
Note “indolenti”. Il 31% degli immobili non è sfruttato perchè gli Enti locali non hanno ancora ultimato o avviato le relative procedure di assegnazione
PALERMO – In Sicilia è presente poco meno della metà dei beni immobili confiscati in Italia alla criminalità organizzata (4.673, il 44,54%). Secondo le ultime stime dell’Agenzia nazionale per i beni confiscati, il valore totale dei beni in gestione alla stessa in territorio siciliano ammonta a ben 213 milioni e 859 mila euro, stima che prende in considerazione 1.103 beni sul totale di 1.939 unità presenti nell’Isola. Invece i beni destinati e consegnati per la maggior parte agli enti locali, per la quasi totalità coincidenti con i Comuni, sono 2.088. Sono dunque i Comuni a fare la parte del leone nella gestione degli edifici confiscati. Ma che utilizzo ne fanno? Secondo uno studio della Regione, i Comuni utilizzano effettivamente soltanto il 46% dei 1.352 beni loro assegnati. Dunque la maggioranza dei beni concretamente destinati, il 54%, è lasciato a marcire: uno spreco da circa 200 milioni di euro.(
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