Approvati i progetti necessari per attingere al finanziamento e aprire i cantieri per riqualificare l'assetto viario di aree ad alta densità di insediamenti industriali.
La giunta comunale di Catania ha approvato, su
proposta dell’assessore Pippo Arcidiacono, i progetti necessari per
attingere al finanziamento e aprire i cantieri per riqualificare l’assetto
viario di aree ad alta densità di insediamenti industriali, da decenni senza
adeguata manutenzione e per questo causa di allagamenti e disagi per le imprese
che vi operano.
Gli elaborati riguardano il rifacimento della pavimentazione
di e strade e marciapiedi nelle contrade, cosiddetti Blocchi Giancata, Passo
Martino e Torrazze, della Zona Industriale e con essi anche il
contestuale impegno a individuare il contraente per l’esecuzione dei lavori
entro la fine dell’anno.
Obiettivo dell’Amministrazione Comunale è
quello di “realizzare interventi per migliorare la viabilità e accrescere
la sicurezza della circolazione veicolare e pedonale lungo alcuni tratti
stradali delle aree di sviluppo, prevalentemente utilizzate da mezzi pesanti,
anche a pieno carico, attualmente dissestate e pericolose”.
L’intervento mira alla sistemazione della pavimentazione
stradale riservata al traffico veicolare e di quella a margine della sede
stradale, al rifacimento di marciapiedi deteriorati, a un’adeguata
razionalizzazione di sotto servizi e al ripristino dei guard-rail in gran parte
risalenti agli anni ’70 del secolo scorso.
“Dopo decenni di abbandono – ha detto il sindaco Salvo
Pogliese – stiamo risolvendo, anche grazie alla sinergia con il governo
regionale e al proficuo confronto con le organizzazioni sindacali e datoriali,
i problemi strutturali di un’area che produce il 15% del Pil siciliano,
dove si stanno sviluppando altri importanti investimenti come la gigafactory
di Enel Green Power e di un altro colosso industriale che auspichiamo a
breve annunci la sottoscrizione del proprio piano di sviluppo nella nostra Zona
Industriale, con quel che ne consegue in termini di indotto, anche
occupazionale, per Catania e il sud est della Sicilia”.