Ambiente. I continui ritardi sullo strumento necessario.
Molto Piano. Passano gli anni, ma non c’è ancora traccia del Piano regionale dell’aria, lo strumento che deve contrastare l’inquinamento, con la mappa dei rischi e gli obblighi per le imprese che emettono gli agenti.
Senza scadenza. Dall’assessorato all’Ambiente affermano che il lavoro va avanti, ma non sanno dare scadenze. A causa di questa mancanza, la Sicilia è sotto procedura d’infrazione dell’Ue dal 2008.
PALERMO – Tra i tanti capitoli che marciscono in Sicilia c’è quello sull’aria. L’Isola è sotto infrazione europea – multe fino a 700 mila euro al giorno per superamenti dei valori limite di particolato – e continua a essere l’unica regione d’Italia a non avere ancora il Piano dell’aria. I superamenti di PM10 aggrediscono così i polmoni dei siciliani nelle aree industriali e nelle città metropolitane. Intanto la Procura di Palermo continua il suo lavoro di inchiesta sulle responsabilità amministrative in merito all’inquinamento dell’aria avendo sentito, nei giorni scorsi, Gian Maria Sparma, il penultimo assessore regionale all’Ambiente del governo Lombardo. L’inchiesta coinvolge due presidenti della Regione, Lombardo e Cuffaro, e sette assessori all’Ambiente che non avrebbero agito sul territorio nonostante i valori delle centraline dessero risultati oltre il limite consentito per legge. (
continua)