Augusta, deposito Gnl, ambientalisti chiedono il referendum - QdS

Augusta, deposito Gnl, ambientalisti chiedono il referendum

Augusta, deposito Gnl, ambientalisti chiedono il referendum

martedì 20 Aprile 2021

Il dibattito sulla realizzazione della struttura nella rada di Augusta è sempre più acceso. Le associazioni: “Interpellare i cittadini”. Il sindaco Di Mare al QdS: rispetteremo le prassi previste

AUGUSTA (SR) – Si fa sempre più acceso il dibattito sulla realizzazione di un deposito costiero di Gnl (Gas Naturale Liquefatto) presso il pontile di Punta Cugno all’interno della rada di Augusta.

La realizzazione del deposito, voluto dall’Autorità di sistema portuale (Adsp) della Sicilia Orientale, suscita non pochi timori tra le Associazioni ambientaliste per l’ubicazione scelta. Difatti l’impianto verrebbe a trovarsi a poca distanza dalle torce sempre accese delle raffinerie del vicino petrolchimico di Priolo, a poca distanza dal centro abitato di Augusta, e in un area fortemente sismica e soggetta a maremoti.

L’argomento deposito Gnl è stato trattato lo scorso 15 febbraio in un consiglio comunale monotematico. In quella sede è stato richiesto dalle associazioni Italia Nostra e Decontaminazione Sicilia l’indizione di un referendum consultivo affinché la popolazione di Augusta si possa esprimere sulla realizzazione dell’impianto. Detta richiesta è stata lasciata cadere nel vuoto. Ora numerose Associazioni ambientaliste, contrarie alla realizzazione dell’impianto, tornano a chiedere all’Amministrazione comunale Di Mare, che si è sempre dichiarata a favore del deposito di Gnl dentro la rada, di consultare la popolazione con un referendum. Lo chiedono in un comunicato: Comitato Punta Izzo Possibile; Natura Sicula Onlus; Decontaminazione Sicilia; Generazioni Future Sicilia; Comitato Stop Veleni; Associazione Naturalchemica; e l’arciprete di Augusta, Don Palmiro Prisutto.

La scelta di realizzare un deposito di Gnl, all’interno del porto di Augusta, deve essere sottoposta al parere preventivo dei cittadini chiamati a subirla – scrivono le Associazioni – . Il sindaco di Augusta ha pertanto l’onere d’indire tempestivamente un referendum per permettere ai suoi concittadini di esprimersi”.

“La direttiva Seveso III, che è legge dello Stato (d.lgs. 105/2015) – aggiungono – pone infatti a carico del Comune l’obbligo d’informare i cittadini e promuovere una consultazione popolare per ogni nuovo progetto d’impianto a rischio d’incidente rilevante, nonché in caso di “insediamenti o infrastrutture intorno agli stabilimenti esistenti” in grado di “aggravare il rischio d’incidente rilevante” (art 24 comma 1 decreto citato)”.

“Nel recente passato – proseguono – il Comune di Augusta ha più volte omesso di consultare i propri cittadini sull’opportunità d’iniziative imprenditoriali destinate ad aggravare la soglia di rischio industriale e ambientale già elevatissimo. Emblematica in tal senso è la vicenda del rigassificatore Ionio gas, in cui l’ente megarese – allora guidato dall’amministrazione Carrubba – era stato l’unico dei tre comuni coinvolti (a differenza di Melilli e Priolo) a non aver indetto un referendum consultivo. Sul deposito di Gnl, promosso dall’Autorità di Sistema portuale, l’ex amministrazione Di Pietro riuscì addirittura a dichiararsi “incompetente” pur di venir meno alla gravosa incombenza”.

Qual è adesso l’intenzione dell’attuale sindaco Giuseppe Di Mare e della sua Giunta, che sul Gnl hanno già espresso il loro indirizzo favorevole? Sull’amministrazione Di Mare – concludono – grava la responsabilità di scegliere: applicare la legge e consultare i cittadini oppure tirare dritto e ignorare la volontà popolare in perfetta continuità con le amministrazioni precedenti”.

Il sindaco Di Mare, da noi interpellato, ha risposto che “Per i referendum ci sono delle prassi che prevede la legge. Se in questo caso vi sono i requisiti previsti dalla legge quest’ultima deve essere sempre rispettata”.

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