Criminalità, usura e racket le vere “piaghe” della provincia nissena - QdS

Criminalità, usura e racket le vere “piaghe” della provincia nissena

Criminalità, usura e racket le vere “piaghe” della provincia nissena

sabato 03 Marzo 2012

Cardinale, presidente Corte d’Appello di Caltanissetta: “Eppure si registra una certa apertura mentale e maggiore fiducia nelle istituzioni”. A dispetto di qualche segnale positivo, l’area di Gela si conferma nodo critico del distretto di Caltanissetta

CALTANISSETTA – Raddoppiano le iscrizioni per omicidi volontari, aumentano le denunce per furti in abitazione e rapine, ma anche per i reati di estorsione e usura. Sono questi gli elementi di maggiore criticità che emergono dal rapporto della Corte d’appello di Caltanissetta. Nel periodo compreso tra il 30 giugno e il primo luglio 2011, il territorio sembra infatti aver registrato un complessivo peggioramento sul fronte della criminalità.
Analizzando singolarmente le singole voci, se gli omicidi volontari sono passati a 10, è diminuito invece il numero degli omicidi colposi, passati a 31 con una confortante riduzione percentuale del 14%.
Nonostante tale diminuzione è  però bene sottolineare come permanga il problema della violazione delle norme del Codice della strada, causa nel periodo analizzato di 25 omicidi e 619 iscrizioni per lesioni colpose. Ancor più grave è il verificarsi di omicidi o reati di lesioni colpose dovuti ad infortuni sul lavoro.
Il presidente della Corte d’Appello nissena, Salvatore Cardinale, nel commentare tali dati sottolinea infatti la necessità di “una più incisiva attività di controllo preventivo e repressivo da attuare, mediante un’azione coordinata e non occasionale, dalle varie autorità competenti”. Controlli da associare  una maggiore sensibilizzazione dei lavoratori “i quali- sottolinea Cardinale – devono pretendere dai datori di lavoro ed attuare essi stessi l’osservanza delle norme poste a garanzia della loro sicurezza”.
Anche sul fronte dei reati contro il patrimonio, tra i quali furti rapine ed estorsione, l’anno nisseno non è stato tra i più tranquilli. Se sono lievemente diminuite le rapine, scese da 258 a 212, sono invece notevolmente aumentati i furti in abitazione, passati da 1.014 a 1.271 con un aumento percentuale del 25%, e le estorsioni da176 a 194 con un aumento percentuale del 10%. L’aumento delle denunce per il reato di estorsione, è paradossalmente positivo, poiché sintomo di una progressiva apertura di mentalità e di fiducia nelle Istituzioni, attribuibile, secondo Cardinale , anche al successo delle campagne di coinvolgimento condotte dalle associazioni antiracket e da alcune sensibili organizzazioni di categoria. Le denunce e le intercettazioni telefoniche hanno permesso di scoprire estorsioni “che le vittime – precisa Cardinale – avevano sopportato in silenzio accrescendo con la loro timidezza l’arroganza dei malfattori”.
Lo stesso non può purtroppo dirsi per il reato di usura, benché le denunce siano anche in questo caso in aumento del 22% (22 denunce contro 18 dell’anno precedente), permane una realtà sommersa e una mentalità ancora restia e timorosa di denunciare .
“I dati statistici – scrive Cardinale – non hanno rispecchiato l’effettiva dimensione del fenomeno, essendo molto più elevato il numero delle vittime costrette a ricorrere al credito usurario, come a buona ragione segnalano le Forze di Polizia e le associazioni antiusura”. L’usura continua ad essere praticata nel silenzio delle vittime “le quali – spiega il presidente – anche a causa anche della congiuntura economica sfavorevole e di una criticabile politica restrittiva del credito da parte delle banche, sono costrette a ricorrere agli usurai ed a subirne le angherie”.

Gela
“Il circondario di Gela continua a richiedere, dal punto di vista dell’ordine pubblico e della sicurezza collettiva, le maggiori attenzioni”. Introduce così, il rapporto della Corte d’Appello nissena, il paragrafo riguardante l’area gelese, da sempre nodo critico del nisseno. Il periodo analizzato risulta essere grossomodo positivo con una lieve diminuzione delle denunce, attestatesi alla cifra di 3633.
Riguardo alle tipologie di reato analizzate nella prima parte dell’articolo, si registra una netta diminuzione di omicidi e lesioni colpose, mentre è in netto aumento il numero di denunce per delitti contro il patrimonio che raggiungono il tetto di 2.407. Tra tale reati è l’usura a destare maggiori preoccupazioni, con un aumento del 7%, ma aumentano anche i furti in abitazione (+21%). Il pizzo e il racket restano i grossi problemi dell’area, frenando le capacità produttive della zona. Segnali positivi, rispetto a tale stato di cose, cominciano comunque ad arrivare dalla popolazione, il presidente Cardinale sottolinea infatti che “si colgono a Gela e nel suo territorio, in modo sempre più accentuato, segni evidenti di reazione e di concreta volontà di rinascita sul piano civile, economico e culturale, che difficilmente in futuro potranno essere cancellati”.

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