L'intervista alla direttrice della Women Orchestra, Alessandra Pipitone, che racconta il contributo artistico e morale della "squadra rosa" made in Sicily che ha conquistato anche la tv.
La Giornata della Terra – appuntamento in cui si celebra la salvaguardia del pianeta – lo scorso 22 aprile, è stata celebrata all’Orto Botanico di Palermo con un concerto – visibile in streaming – della Women Orchestra, ricco ensemble di musiciste siciliane, diretto da Alessandra Pipitone. Brani eseguiti in omaggio a Madre Natura, composti da cinque artisti palermitani – Maniaci, Scinaldi, Ricotta, Corsello, Rizzo – che le 28 donne della formazione orchestrale hanno suonato nell’area del tetrastilo del Ginnasio dell’Orto. La Women Orchestra non è nuova a eventi social-musicali, riscuotendo intorno a sé i favori di pubblico e critica, soprattutto dopo la partecipazione alla trasmissione Mediaset “Tú sí que vales” con il trio Zerbi-De Filippi-Scotti. Abbiamo intervistato la direttrice d’orchestra Alessandra Pipitone.
La Women Orchestra in poco tempo ha conquistato lo spettatore colto e il grande pubblico. Come nasce questo progetto? Qual è il comune intento?
“Il progetto nasce nel 2017 quando un carissimo amico, anche lui direttore d’orchestra che allora gestiva il Teatro Lena di Cammarata, mi ha proposto di creare un’orchestra tutta al femminile per dare un importante contributo di solidarietà per la Giornata contro la Violenza sulle Donne. Da quel momento nasce la Women Orchestra, un connubio di donne siciliane tenaci e motivate, straordinarie professioniste appassionate che insieme a me continuano a credere al progetto; alla base c’è la voglia comune di affermarci e di dare il nostro contributo artistico e morale, inoltre è il nostro modo di stare accanto alle donne, per dire no alla violenza, di qualsiasi genere”.
Negli ultimi anni sempre più musiciste, cantautrici, interpreti stanno invadendo la scena musicale, soprattutto indipendente. E’ finalmente arrivato il momento di dimostrare che si può essere lavoratrici, artiste, madri per chi vuole esserlo, e di pretendere un adeguato riconoscimento e compenso al pari di un uomo?
“Assolutamente sì, anche se essere donna è spesso ancora un limite in questa società. Ci portiamo, inoltre, un retaggio che vede suddivisioni di ruoli in base alla professione che si svolge. Se ci pensi, parlando proprio della mia posizione di direttore d’orchestra, questa risulta essere sui generis perché di solito nell’immaginario collettivo è l’uomo a gestire decine di orchestrali. Ma questo tipo di pensiero abbraccia anche il mondo della politica, dell’imprenditoria in genere, tutte quelle posizioni che vedono la donna essere leader di un team. Tutto ciò, comunque, non deve scoraggiare. Anzi, questo tipo di atteggiamento deve rafforzare la voglia di esserci e di mostrare a gran voce le nostre capacità di donne, professioniste capaci”.
Con la partecipazione alla trasmissione “Tú sí que vales” su Canale 5 avete riscontrato un notevole successo con l’omaggio a Ennio Morricone. Che esperienza la dimensione televisiva?
“L’esperienza in tv è stata unica e indimenticabile. Siamo state accolte con calore e abbiamo lavorato con una redazione sempre pronta a venire incontro a qualsiasi nostra necessità. Inoltre, portare la nostra musica nelle case di milioni di spettatori è stata un’emozione fortissima per tutte noi. Ogni nota è stata espressa con tutto il nostro cuore”.
All’Orto Botanico di Palermo avete omaggiato la Giornata della Terra. Ma non possiamo dimenticare le esibizioni in rosso come simbolo della lotta alla violenza sulla donna. Women Orchestra si pone quindi anche fini sociali? Quali saranno i prossimi obiettivi tra musica e solidarietà?
“Stiamo provando a organizzare un concerto dedicato a Falcone e Borsellino, in occasione del 29° anniversario della morte dei due magistrati. Un momento di commemorazione e di musica per rendere omaggio a due personalità che rappresentano la “riscossa morale” non dei soli siciliani ma dell’Italia intera. A seguire, il prossimo 25 giugno, invece, ci aspetta un evento più leggero e divertente, Io Talent Europe, dove saremo ospiti di un format canoro. In giuria Riccardo Fogli, Beppe Vessicchio e altre note personalità del panorama musicale”.
Avete anche un crowdfunding attivo?
“Sì, c’è un crowdfunding attivo sperando che arrivi a più persone possibili e che il nostro pubblico abbia voglia di investire sul nostro progetto. In questo momento così particolare per l’arte, un sostegno economico rappresenta nuovo respiro per lo sviluppo di nuove idee e percorsi. Potrete sostenerci al link: https://bit.ly/3gA9LEb“.
C’è stata in passato una polemica mediatica tra direttrice e direttore d’orchestra sul palco del Festival di Sanremo. Come ti senti (e ti definisci) nel contesto musicale specifico?
“Mi sento una ‘mestierante’, un’artigiana della musica. Mi discosto dalle polemiche legate all’uso di un sostantivo, sono direttore e sono anche direttrice, poco importa; ciò che ci si aspetta è la preparazione, non bado al ‘contenitore’ quanto al ‘contenuto’. Sono appassionata di musica da una vita, e più la studio, più sento di comprenderne il mistero profondo, la sua magia. L’approccio alla sua comprensione più profonda non passa da un appellativo; quando dirigo sono uomo e sono donna, sono musica nella musica, non esiste altro”.
Da studentessa di Conservatorio a musicista, pianista, fino a ricoprire il ruolo di direttrice d’Orchestra. Perché hai deciso di intraprendere questa strada e chi ti ha ispirato?
“Non credo di aver mai ‘deciso’ con consapevolezza. Tutto ciò che ho vissuto, e continuo a vivere, sento fortemente che faccia parte di un disegno molto più grande delle mie idee e intenzioni reali. Ho incontrato la musica in tenera età ma non ero così interessata agli studi accademici, eppure mi ci sono trovata. Anche nei momenti più bui, in cui ho pensato di abbandonare tutto, è successo sempre qualche avvenimento che mi riportava nella stessa strada. Tutto parte, comunque, dall’amore di mio padre per la musica. Ricordo che era un appassionato di musica leggera e cantautorale, però a un certo punto decise di intraprendere gli studi di tastiera con il ‘maestro del paese’. Lui sicuramente è stato il mio primo ispiratore e fan numero uno.
Durante gli studi al Conservatorio, poi, figura importante è stata quella dell’insegnante di esercitazioni corali; a Palermo invece, l’incontro decisivo con ‘Curva Minore’ e il compianto Lelio Giannetto. Tutte queste personalità mi hanno resa una persona nuova, prima che musicista eclettica e aperta a qualsiasi sperimentazione. La strada che mi ha portato, invece, alla direzione proviene dall’incontro con il teatro di operetta per cui ho lavorato per un po’ di anni sotto la direzione del maestro Michele De Luca. Lui è stato il mio primo modello ispiratore che mi ha spinto verso gli studi di direzione d’orchestra e lui stesso mi ha lanciato l’idea della creazione di un’orchestra tutta al femminile. E per finire, il mio maestro di direzione d’orchestra, Carmelo Caruso, che è maestro di musica e di vita. Sicuramente il suo carisma e la sua preparazione mi coinvolgono e mi ispirano particolarmente. E sento che non è ancora finita…”
Claudia Marchetti