Incidenti, Comiso, colletta per rimpatriare le salme dei migranti - QdS

Incidenti, Comiso, colletta per rimpatriare le salme dei migranti

Incidenti, Comiso, colletta per rimpatriare le salme dei migranti

giovedì 29 Aprile 2021

La sindaco Schembari, Vorrei che tutti i comisani si sentissero un po' fratelli, padri e madri di questi giovani uomini, il cui sogno di una vita migliore si è drammaticamente spezzato"

Le salme dei quattro giovani gambiani morti nell’incidente stradale di due giorni fa a Comiso (Ragusa) potranno rientrare nei loro Paesi, se i familiari lo chiederanno.

Ieri si è infatti svolto nella Prefettura di Ragusa un vertice in cui è stato affrontato anche questo problema.

Certo, per l’eventuale rimpatrio bisognerà trovare le somme necessarie, ma la Diocesi di Ragusa, tramite la Caritas diocesana, si è subito attivata per contribuire ad affrontare la spesa.

“Saremo vicini a questi giovani e alle loro famiglie, con un segno concreto”, ha detto il direttore della Caritas, Domenico Leggio.

Intanto si continua a indagare sulla dinamica dell’incidente. Ed è stato accertato che Barry Modou, 24 anni tra qualche giorno, che guidava l’auto con altri tre amici, avrebbe avuto la patente soltanto da pochi giorni.

La tragedia che ha spezzato quattro giovani vite ha comunque colpito i cittadini comisani e molti di loro si sono recati ieri nel centro “Gesù Bambino” di contrada Barco, dove vivevano tre delle quattro vittime, tutti richiedenti asilo: Saidou Konate, Modou Barry e Lamin Ceesay.

La quarta vittima, Dallo Thierno Souleymane, viveva in una casa a Comiso.

I quattro erano musulmani e la comunità islamica di Comiso sta organizzando il rito funebre: nel cimitero di Vittoria si svolgerà la Salat al-Janazah (Preghiera del defunto) guidata da un imam locale.

Nel giorno delle esequie la sindaco di Comiso, Maria Rita Schembari, proclamerà il lutto cittadino.

“Konate Saidou, Barry Modou, Ceesai Lamin e Dallo Thierno
– ha detto la sindaco Schembari – , erano quattro giovani extracomunitari con regolare permesso di soggiorno e regolare contratto di lavoro. Tre di loro, i più giovani del centro di accoglienza Bambino Gesù, frequentavano il Cpia di Comiso. L’umano, legittimo sentimento di realizzazione di sé in una realtà più accogliente e dalle sicure prospettive di crescita aveva condotto questi giovani, provenienti dall’Africa occidentale, in Italia”.

“Lontani dalle loro famiglie – ha aggiunto – hanno trovato qui una morte tragica e assurda. Vorrei che tutti i comisani si sentissero un po’ i fratelli, i padri e le madri di questi giovani uomini, il cui sogno di una vita migliore si è drammaticamente spezzato in un pomeriggio di primavera”.

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