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Catania – Provincia: approvati in extremis gli assestamenti al bilancio 2011

Catania – Provincia: approvati in extremis gli assestamenti al bilancio 2011

giovedì 01 Dicembre 2011

Ore piccole e sedute fiume di Consiglio: via libera poco prima della scadenza dei termini di legge. Al centro delle polemiche l’acquisto di alcuni immobili tra cui il collegio Pennisi

CATANIA – Ore piccole e sedute fiume per il Consiglio provinciale: alla fine sono stati approvati in extremis gli assestamenti al bilancio di previsione 2011. Una manovra di circa 17 milioni di euro, molti dei quali da investire al più presto nella manutenzione di scuole e strade provinciali: la discussione in aula è cominciata mercoledì 23 e proseguita nelle sedute di lunedì, conclusasi all’una di notte, e martedì scorso, quest’ultima rivelatasi decisiva. Una vera e propria corsa contro il tempo perché l’ordinamento degli Enti locali impone l’approvazione dei suddetti assestamenti entro la data del 30 novembre.
A illustrare la proposta di delibera era stato in prima persona l’assessore al Bilancio Ascenzio Maesano, il quale ha spiegato che rispetto al gennaio scorso, quando veniva approvato in tempi record il bilancio di previsione, l’amministrazione provinciale si trova adesso a dover decidere il modo più proficuo di destinare il cospicuo avanzo di amministrazione determinatosi con la chiusura dell’esercizio finanziario del 2010.
Negli intenti dell’amministrazione Castiglione il piccolo tesoretto andrà così ripartito: 3 milioni di euro per la manutenzione delle strade, altrettanti per la manutenzione delle scuole, ben 5 per l’acquisto del Collegio Pennisi di Acireale, un milione per la manutenzione degli edifici pubblici ed infine un altro milione per il risanamento della ex cartiera Siace.
Tuttavia rispetto alla proposta dell’esecutivo provinciale non sono mancate le critiche in aula ed infatti sono stati presentati ben ventisei emendamenti e un ordine del giorno.
Al centro delle maggiori polemiche c’è stato l’acquisto di nuovi beni immobili da parte dell’Ente, in particolare del collegio Pennisi di Acireale, di proprietà dei padri gesuiti
Antonio Danubio, rappresentante del Gruppo misto, ha espresso da parte sua forti dubbi sull’operazione che porterebbe all’acquisto di una struttura che in realtà costerà ben 12 milioni di euro, ma che per essere resa di nuovo fruibile avrebbe bisogno di un ulteriore intervento di circa dieci milioni di euro. Il consigliere Trovato (Mpa) non ha posto alcun veto all’acquisto del Pennisi, ma ha dichiarato di gran lunga preferibile l’investimento di quella stessa somma nella manutenzione degli edifici scolastici già di pertinenza dell’Ente, molti dei quali, come il Polivalente di San Giovanni La Punta, sono in condizioni precarie. A favore dell’acquisto della scuola si è invece espresso il consigliere Vincenzo D’Agata (La Destra-Con Nello Musumeci per la Provincia), secondo il quale l’acquisto dell’immobile da parte di padri Cappuccini sarebbe più conveniente rispetto all’annuale pagamento del canone per la locazione dell’immobile.
 
Dello stesso parere il consigliere del Pdl Gianluca Cannavò, per il quale l’acquisto del Pennisi abbatterebbe un fitto passivo per l’Ente di oltre seicento milioni di euro all’anno. Critiche sono state invece espresse da Pd, e da Idv e Comunisti italiani. Rispetto alla questione del collegio Pennisi l’assessore Maesano ha precisato che da una richiesta iniziale da parte dei Cappuccini ammontante a 16 milioni di euro si è poi scesi ad una somma di 12 milioni di euro, comprendenti però non solo l’immobile già esistente, ma anche il progetto per altri due plessi scolastici ancora da realizzare con pagamento rateale in più esercizi di amministrazione.
Alla fine è prevalsa la volontà politica dell’esecutivo e della maggioranza e l’assise provinciale ha approvato (con delibera n. 61/2011) gli assestamenti al bilancio, compreso l’acquisto del collegio Pennisi: restano le perplessità su un’operazione costoosissima per la Provincia regionale, mentre gran parte delle strade catanesi alla fine di questo piovosissimo novembre necessiterebbero di enormi interventi di manutenzione, probabilmente molti di più rispetto a quelli consentiti dalle magre cifre appostate in bilancio.

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