La maxi gara è stata sospesa per mancanza di determinazioni sull'esito del concorso. Il deputato regionale Di Paola sottolinea le "molteplici incongruenze" del progetto.
Sospensione o naufragio del progetto? E’ l’interrogativo che aleggia nei palazzi dopo lo stop comunicato dal responsabile del procedimento, il capo del Genio civile di Enna, che in una nota ha informato della sospensione temporanea del calendario di gara” perché “la stazione appaltante non ha ancora formalizzato le proprie determinazioni in merito all’esito del concorso”. Si tratta della maxi gara da 425 milioni di euro per il Centro direzionale, la mega struttura che dovrebbe accorpare, a Palermo, gli uffici della Regione siciliana.
“Sulla questione abbiamo depositato decine di atti parlamentari in cui abbiamo messo nero su bianco le molteplici incongruenze di un progetto assolutamente sproporzionato alle reali esigenze dell’amministrazione regionale”, dice il deputato regionale M5s, Nuccio Di Paola. “Si tratta di un progetto faraonico dal punto di vista dei costi, anacronistico alla luce della pandemia e dello sviluppo dello smart working e con un impatto devastante sul territorio – aggiunge – A tal proposito infatti l’assessore Marco Falcone, rispondendo ad una nostra interrogazione ha ammesso che il progetto non presenta ancora un piano del traffico“.
“Praticamente una follia se si considera che la costruzione di un unico e grande hub sarebbe un attrattore di traffico e persone nell’area urbana di Palermo, che come sappiamo è una città che subisce già una forte pressione derivante dal traffico veicolare motorizzato privato e che ha scarsi collegamenti pubblici, in entrata ed uscita, con il resto della regione. Ovviamente – sostiene il deputato – c’è poi la questione incompatibilità della commissione giudicatrice che anche in questo caso abbiamo tradotto in interrogazione ufficiale. Insomma un’opera che parte male già sulla carta e che se vedesse la luce, sarebbe fallimentare dal punto di vista economico e ambientale. Musumeci si intestardisca sulle priorità vere dei siciliani che sono la salute, l’economia, l’occupazione, i collegamenti e la tutela del territorio”.