Il governatore, Raffaele Lombardo, firmando il due settembre la direttiva pubblicata in Gazzetta ufficiale n. 35 del 16 settembre scorso ha fissato gli obiettivi che i dirigenti regionali devono perseguire per rendere efficace ed efficiente il programma di Governo.
Favorire il miglioramento dell’erogazione e della qualità dei servizi ai cittadini, contribuendo a rafforzare il rapporto di fiducia tra amministrazione ed utenti è lo scopo della direttiva che prevede che le rilevazioni provenienti dalle analisi di customer satisfaction, unitamente ai dati del sistema di controllo di gestione, forniranno elementi chiari per il miglioramento dell’erogazione dei servizi tarandone la tipologia e la qualità alle esigenze dell’utenza e per la valutazione oggettiva delle performance di tutta la dirigenza.
Patrizia Monterosso che dallo scorso gennaio è il nuovo capo di Gabinetto di Lombardo, Giuseppe Greco dirige la Segreteria particolare, Rossana Interlandi è dirigente del servizio Pianificazione e controllo strategico, Giovanni Carapezza Figlia dirige la Segreteria generale della Presidenza, il dipartimento della Protezione civile è diretto da Pietro Lo Monaco; Romeo La Palma è l’avvocato che dirige l’ufficio legislativo e legale, Francesco Attaguile è il dirigente del dipartimento degli Affari extraregionali; a dirigere l’ufficio di rappresentanza e del cerimoniale Silvana Genova; a guidare la segreteria della Giunta Maria Grazia Nicoletti, Piero Messina è il giornalista che guida l’ufficio stampa e documentazione, Maurizio Agnese è il dirigente dell’ufficio speciale Autorità di Audit dei programmi cofinanziati dalla Commissione europea mentre l’Autorità di certificazione dei programmi cofinanziati dalla Commissione Europea è diretta da Ludovico Benfante; l’ufficio speciale per la Legalità è diretto da Emanuela Giuliano ed infine è responsabile dell’ufficio di Bruxelles Maria Cristina Stimolo. Al sesto punto della Direttiva viene definito il sistema di valutazione dei dirigenti; le note della Funzione pubblica citate definiscono i criteri generali di valutazione della dirigenza regionale e dei dirigenti di prima fascia, dirigenti generali e dirigenti responsabili degli uffici di diretta collaborazione della Presidenza.
Un primo intervento del legislatore nel campo della valutazione della dirigenza regionale lo si è avuto con la legge regionale 10/2000 che regola le norme sulla dirigenza e sui rapporti di impiego e di lavoro alle dipendenze della Regione Siciliana. Seguirono poi la legge 20/2001 e la 20/2003; alcuni articoli di queste leggi razionalizzano l’organizzazione amministrativa; poi la legge 19/2008 che detta le norme per la riorganizzazione dei dipartimenti regionali sino ad arrivare alla legge regionale 5 del 5 aprile 2011 che reca le disposizioni per la trasparenza, la semplificazione, l’efficienza, l’informatizzazione della Pubblica amministrazione e l’agevolazione delle iniziative economiche.
In particolare le tre ultime direttive generali non si discostano molto l’una dall’altra: nel 2011 come nel 2010 e prima nel 2009, il monitoraggio dello stato di avanzamento delle attività poste in essere dai centri di responsabilità amministrativa è effettuato dai responsabili dei singoli dipartimenti ed uffici.
I risultati dovranno essere inviati al Servizio di pianificazione e controllo strategico che verificherà l’attuazione rispetto alle previsioni contenute negli obiettivi strategici della direttiva stessa. Il monitoraggio, permetterà di rilevare il grado di raggiungimento degli obiettivi assegnati che sarà espresso con valore percentuale.
I Cra – si legge nelle direttive – dovranno fornire entro il 15 settembre 2011 ed il 15 gennaio 2012 le informazioni sullo stato di avanzamento delle attività poste in essere dai centri stessi. Il Servizio di pianificazione, una volta acquisiti i dati forniti dal Cra, dovrà informare il Presidente della Regione sulla situazione complessiva degli adempimenti derivanti dalla Direttiva.