Ci concentriamo adesso invece sugli investimenti e l’indebitamento del Comune, di cui ci fornisce alcuni dati l’assessore al Bilancio, Giuseppe Genco.
“Purtroppo le risorse che possiamo destinare agli investimenti sono ridotte al lumicino, e anche Palermo si colloca in questo scenario che riguarda la gran parte dei Comuni italiani. Per questo si cerca di sfruttare al massimo fonti di finanziamento esterne: bandi dell’Unione europea, statali, regionali, iniziative in project financing con il coinvolgimento di attori privati”.
“C’è un ufficio incaricato di esaminare tutti i bandi europei che vengono pubblicati e di segnalarli agli altri uffici del Comune affinchè possano partecipare”.
“Rispetto all’anno scorso abbiamo circa 70 milioni di euro in più di risorse destinate a investimenti in vari settori dell’attività amministrativa, come le opere pubbliche”.
“Un importante investimento è quello della linea tranviaria. C’è un grosso impegno di spesa ma c’è il rischio che la parte di cofinanziamento regionale sia intaccata dai tagli. Non ci sono però ancora notizie certe, bisogna vedere quali saranno gli effetti della Finanziaria nazionale per gli enti locali. Nella peggiore ipotesi, non si potranno completare le opere e l’Ue vorrà indietro le somme già elargite. Ma al momento questa è solo una paura”.
“Intanto voglio precisare che non c’è un indebitamento pregresso, gestiamo l’esercizio ordinario. Dobbiamo ancora 16 mln € di rimborsi per anticipazioni, finanziamento e mutui. Nel 2009 il residuo era di 34 mln €. Abbiamo estinto alcuni mutui che dal punto di vista economico non erano più convenienti. Per quanto riguarda i debiti, al 31 dicembre 2009 avevamo una situazione di 72 mln € mentre nel 2010 è scesa a 49, con un miglioramento quindi di circa 13 mln €”.
“Il criterio è rigido ed è imposto dalla norma: c’è un ordine cronologico e così vengono pagati. L’unica eccezione è le spese per il personale e i contributi previdenziali, che hanno precedenza su tutti. Inoltre Amia e Gesip hanno la priorità per disposizione del sindaco, perché sono situazioni più delicate”.