Burocrazia. Il boomerang dei ritardi nei pagamenti ai fornitori.
Circolo vizioso. La Pubblica amministrazione siciliana è tra le più lente nei tempi di pagamento dei fornitori di beni e servizi: così aumentano i rischi per gli amministratori di danno all’erario.
Normativa. L’ultima direttiva Ue (la n. 7 del 2011) ha portato all’8% gli
interessi di mora dovuti e ha stabilito un tempo massimo inderogabile di 30 giorni per onorare i contratti.
PALERMO – Nel 2009 gli indebitamenti della Pubblica amministrazione nei confronti delle imprese siciliane ammontavano a quattro miliardi e mezzo di euro, come ha rivelato una ricerca della fondazione Astrid. La Sicilia è una di quelle regioni che sta peggio in Italia e anche nel panorama europeo: in proporzione ha uno dei debiti più alti e ha in assoluto i ritardi più sostanziosi che arrivano a toccare, anche i due anni come punta massima e che comunque in media si aggirano sui 400 giorni.
La ricaduta è devastante sull’economia siciliana, ma ha anche ripercussioni sulle casse delle pubbliche amministrazioni: per esempio i debiti fuori bilancio che, nel caso dei nove Comuni capoluogo dell’Isola, superano i 130 milioni di euro.
(continua)