"Moriranno altre persone in quella maledetta rotta del Mediterraneo, soprattutto donne e bambini", così il presidente Nello Musumeci. Draghi parla con l'Ue, si resta in attesa di soluzione condivisa.
L’esoso numero di migranti giunti via mare in Sicilia – e quello di coloro che potrebbero presto raggiungere l’Isola – fa scattare la necessità di un piano d’emergenza condiviso con l’Ue che tarda ad arrivare.
“Draghi è andato a parlare in Europa. Aver messo su tavolo dell’Ue il problema delle migrazioni è importante, occorre far sentire la nostra voce. Credo che con autorevolezza non solo del premier, ma delle azioni poste in essere stiamo dimostrando che ci può essere una migrazione sostenibile e umano, ma nello stesso tempo deve avere delle regole”. Lo ha detto il ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, dopo avere presieduto il Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica alla prefettura di Palermo.
“La situazione in Spagna è completamente diversa rispetto a quella italiana. La zona di Ceuta è un’enclave – ha continuato -. Noi ci dobbiamo confrontare con frontiere marittime. Anche noi abbiamo la possibilità di rimpatriare 80 migranti a settimana. Non dobbiamo confondere i due aspetti che non possono essere paragonati”.
IL PRESIDENTE NELLO MUSUMECI: “L’UE NON CI LASCI SOLI, QUEST’ESTATE MORIRANNO TANTE ALTRE PERSONE, SOPRATTUTTO DONNE E BAMBINI”
“L’Unione europea non sia cinica e si faccia carico della immane tragedia della migrazione nel Mediterraneo invece di girarsi dall’altra parte. Non potete lasciare da sola la Sicilia”. Lo ha detto il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, ascoltato in videoconferenza dalla commissione Libe, presieduta da Lòpez Aguilar. Il governatore ha “stigmatizzato il lungo tempo trascorso affinché l’Europa trovasse una soluzione convergente”.
“La discussione e il confronto – ha detto – sono il lievito della buona politica, ma non si può discutere in eterno. C’è un termine entro il quale la politica deve decidere! In questa estate moriranno tante altre persone in quella maledetta rotta del Mediterraneo, soprattutto donne e bambini. E’ una tragedia annunciata. E magari dopo qualcuno avrà il coraggio di venire dalle nostre parti per ostentare dolore di fronte alle bare dei migranti allineate”.
Musumeci ha poi osservato come “soltanto una minoranza di chi approda sulle coste siciliane sia fatta da rifugiati, il resto – ha aggiunto il governatore dell’Isola – è gente che cerca una vita migliore”. Per questo ha “esortato i vertici europei ad aprire un confronto con i Paesi del Nord Africa, a rilanciare la politica di cooperazione economica e sociale con i Paesi africani d’origine dei migranti” proprio “per impedire che tanti giovani debbano lasciare la loro terra avara andando spesso incontro alla morte”.
Intanto altri dodici tunisini, fra cui 2 donne e 3 minorenni, sono sbarcati su molo Favarolo di Lampedusa stamane. Erano su un barchino di cinque metri che è stato avvistato a due miglia a Sud dell’isola dai militari della Guardia di finanza. Il gruppetto, dopo un primissimo controllo sanitario, è stato portato all’hotspot dove gli ospiti sono diventati adesso 23.