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Palermo – Piazzale Ungheria: ancora salotto ma di incuria e di totale anarchia

Palermo – Piazzale Ungheria: ancora salotto ma di incuria e di totale anarchia

venerdì 02 Settembre 2011

Un tempo luogo simbolo della città oggi “terra di nessuno” tra i rifiuti e l’illuminazione fatiscente . Il tetto della storica “Galleria delle rose” è in imminente pericolo di crollo

PALERMO – Piazzale Ungheria era un tempo uno dei salotti più pregiati del centro di Palermo. Bar, negozi, la storica “Galleria delle rose”, sottopassaggio che la unisce a via Generale Magliocco. E i portici, un tempo passaggio prediletto dei pedoni palermitani, soliti a camminare e a sostare su questo luogo che un tempo risplendeva come il fulcro della vita sociale della città.
Ma ormai è acqua passata, anzi a giudicare dello stato attuale diremmo che è proprio acqua marcia. I portici di piazzale Ungheria infatti vivono uno stato di totale degrado e abbandono, sommersi dai rifiuti di ogni genere, fra mozziconi di sigarette, carta straccia, bottiglie di plastica, scatoloni, escrementi di volatili e persino segnali stradali divelti e abbandonati sull’asfalto. L’illuminazione poi è del tutto fatiscente, tant’è che funziona solo un lampione su tre (a essere generosi).
Ancora più grave è constatare le condizione del tetto soprastante la Galleria delle rose, in imminente pericolo di crollo e recintata blandamente senza che nessun intervento sia previsto nell’immediato, portando così a una situazione di estrema e prossima minaccia per gli sventurati passanti.
Il commercio, oltre a risentire gli effetti duraturi della crisi economica, sembra del tutto sparito dalla zona, e non pare essere soltanto una causa dovuta al periodo di ferie agostano.
Persino la storica sede del Banco di Sicilia somiglia a un monumento cadente preda dei fantasmi. Senza dimenticare i posteggiatori abusivi che chiedono il solito balzello perché lì si possa tenere l’automobile, non bastasse quello dovuto alla società che appalta i parcheggi della zona.
Insomma piazzale Ungheria è ormai “terra di nessuno”, caduta nello sprofondo di una desolante anarchia, senza che nessun vertice amministrativo sia stato convocato per trovare una benché minima misura che ne arresti il degrado.
Certamente la maggior parte della cittadinanza è responsabile di questa situazione, ma cosa sta facendo il Comune per porre un freno al degrado? Nulla. Le poche risposte date alle domande poste sul perché ci si è trova in un contesto simile, sono quelle di una mancata pertinenza dell’amministrazione, in quanto la maggioranza delle zone colpite dall’abbandono apparterrebbe alle zone condominiali dell’abitato adiacente.
Sarà anche vero (anche se ci sarebbe da specificare bene quali siano queste zone), ma il disinteresse in ogni modo regna ugualmente sovrano.

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