Alcamo, via libera dagli uffici tecnici al progetto che mira a recuperare parte dell’acqua del depuratore. I fondi già ci sono: mezzo milione di euro dal Cipe e dal programma Eni di cooperazione
ALCAMO (TP) – Il recupero di parte dell’acqua del depuratore per utilizzarla a fini irrigui. È l’ambizioso progetto che sta portando avanti da tempo il Comune di Alcamo e che oggi comincia a trovare concretezza con l’approvazione in giunta del progetto di fattibilità tecnica ed economica, con le alternative progettuali ipotizzate. Un passaggio determinante per arrivare poi al progetto definitivo e alla successiva indizione della gara d’appalto.
I fondi sono già a disposizione del Comune: si tratta circa mezzo milione di euro che l’amministrazione comunale ha agganciato tramite il programma Eni di cooperazione transfrontaliera Italia-Tunisia 2014-2020, e per una quota residua (circa 50 mila euro) tramite fondi Cipe. Il Comune ha progettato un sistema innovativo di trattamento delle acque reflue attraverso l’uso di un sistema di membrane per nano-filtrazione per le acque non convenzionali (Enc) calibrato sui bisogni di qualità dell’acqua degli agricoltori.
In pratica si intende effettuare un adeguamento del trattamento depurativo del proprio impianto, al fine di migliorare la qualità di una quota-parte delle acque depurate e renderle idonee al successivo riutilizzo a scopo irriguo. Al fine di evitare procedimenti espropriativi si intende realizzare le necessarie opere all’interno dell’impianto di depurazione comunale in contrada Valle Nuccio. La rete di distribuzione esterna, che si prevede a valle dell’impianto, seguirà un percorso che sarà definito nei successivi livelli di progettazione. Il finanziamento è stato recuperato attraverso il progetto Eve, efficacitè et valorisation des aux d’irrigazione a traver de actions pilotes en Sicilie et Tunisie, Programma Operativo Congiunto Italia-Tunisia 2014-2020. In tal se so la giunta ha anche provveduto a modificare il programma triennale delle opere pubbliche 2021/2023, avviando anche la procedura per emendare la sezione operativa del Dup.
“Con l’intervento proposto, l’Amministrazione – si legge nella delibera di giunta – intende effettuare un adeguamento del trattamento depurativo del proprio impianto, al fine di migliorare la qualità di una quota-parte delle acque depurate e renderle idonee al successivo riutilizzo a scopo irriguo”.
Gli interventi progettuali previsti hanno come obiettivo: migliorare il rendimento depurativo parziale agendo sulla fase di ossidazione biologica; rendere più efficiente la filtrazione finale e creare le condizioni relative ad una quota-parte di acque con bassissimo carico di solidi sospesi; garantire un sistema di disinfezione che rispetti i parametri biologi previsti dal decreto ministeriale numero 185/2003”.
Il Comune di Alcamo è attualmente dotato di un impianto di depurazione funzionante che è composto da diverse fasi principali che sono grigliatura grossolana, grigliatura fine automatica, dissabiatura e disolea tura areata, sedimentazione primaria, trattamento di nitrificazione e denitrificazione biologico a fanghi attivi, sedimentazione finale, trattamento di finitura a gravità con strati di sabbia e infine clorazione in condizioni di emergenza. La carenza di acqua irrigua si traduce in una perdita di valore e nella scomparsa dei raccolti con un calo dei redditi degli agricoltori. L’obiettivo del progetto è dunque diffondere un modello d’irrigazione efficace ed un servizio d’assistenza tecnica innovativa per gli agricoltori in grado di utilizzare acque non convenzionali per l’irrigazione e irrigare con tecnologie dell’informazione e della comunicazione.