L’iniziativa dell’amministrazione Pulvirenti per fermare l’abbandono selvaggio della spazzatura in pieno territorio del parco dell’Etna. L’assessore Chisari: “Ci vorrebbero più telecamere”
CATANIA – Fototrappole per beccare gli incivili che in maniera indiscriminata abbandonano i rifiuti per strada. È l’iniziativa messa in campo dall’Amministrazione comunale di Nicolosi per cercare di arginare un fenomeno che da anni deturpa i bellissimi paesaggi del Parco dell’Etna.
“Grazie a un protocollo d’intesa con il parco dell’Etna – dichiara il sindaco, Angelo Pulvirenti – abbiamo ricevuto queste fototrappole che collochiamo, chiaramente nel rispetto della normativa, in alcune zone proprio per poter beccare gli incivili. Fino ad adesso ce ne sono quattro o cinque, ma ne servirebbero molte di più”. L’abbandono di rifiuti per strada e la conseguente creazione di micro-discariche a cielo aperto è un problema che attanaglia da tempo il territorio di Nicolosi. “Con le fototrappole – spiega l’assessore comunale all’Ecologia, Sandro Chisari – siamo riusciti a beccare qualche zozzone ma arginare il fenomeno è complicato. Ci vorrebbero telecamere in tutto il territorio, purtroppo è un investimento troppo grosso per le casse comunali”.
Quella dell’Amministrazione Pulvirenti, infatti, è spesso una lotta continua che viene condotta anche attraverso le varie giornate ecologiche che hanno l’obiettivo di bonificare le micro-discariche. “Io giornalmente – continua l’assessore – giro per le strade secondarie e nelle periferie e mi rendo conto che le zone che riusciamo a ripulire grazie alle giornate ecologiche, dopo una settimana sono di nuovo piene di rifiuti”. L’abbandono dell’immondizia indiscriminato è anche un fenomeno che blocca l’innalzamento della capacità di differenziazione del Comune. Cosa che in questo momento, vista l’emergenza rifiuti causata dall’imminente saturazione della discarica di Lentini, la Giunta Pulvirenti non può permettersi.
“Le percentuali di differenziazione – spiega il primo cittadino – sono intorno al 53%. Non è un valore elevato proprio perché cerchiamo di bonificare tutte le micro-discariche e la spazzatura che raccogliamo in giro va a sommarsi alla quota dell’indifferenziato. Questo è un problema perché a causa dell’imminente chiusura dell’impianto di Grotte San Giorgio, le interlocuzioni tra l’assessorato e le Srr tendono a far capire che bisogna ridurre l’indifferenziato ai minimi termini”.
In tal senso, la Giunta comunale sta valutando la proposta del presidente della Srr Catania area metropolitana di ritirare l’indifferenziato una volta ogni due settimane. “Innanzitutto, bisogna educare i cittadini a fare una buona differenziata, dopo di che si deve cercare di ridurre l’indifferenziato al minimo, dando la possibilità di conferirlo ogni 15 giorni in modo tale da scoraggiare chi non fa una buona differenziazione. Stiamo valutando l’opzione ma sappiamo che questa metodologia di raccolta porterà un incremento del rischio dell’abbandono dei rifiuti per strada. È un cane che si morde la coda”.
Ed è proprio per questo che, come giustamente sottolinea l’assessore all’Ecologia, “la repressione da sola non basta” ma servono anche prevenzione e sensibilizzazione. “Ci siamo prefissati – aggiunge Chisari – di arrivare all’80% di differenziata. Per arrivare a quel livello serve una sinergia tra Comune e ditta appaltatrice del servizio di raccolta e ci vuole anche l’aiuto dei cittadini che, tutto sommato, ci danno una mano in quanto l’abbandono dei rifiuti, nella maggior parte dei casi, riguarda persone che vengono da altri comuni. Poi abbiamo abolito il sacco nero per evitare che le persone differenziano in modo sbagliato. Inoltre, organizziamo molte giornate ecologiche: una sarà domenica, con cui cerchiamo di sensibilizzare le persone. Mi fa piacere vedere che in queste giornate ci sono molti bambini e una forte presenza delle scuole, è una cosa che mi rende orgoglioso di quello che stiamo riuscendo a fare”.