Il Governatore: " Per scongiurare che la libertà barattata possa, Dio non voglia, fornirgli anche la più remota possibilità di tornare ad essere il mostro che è stato"
«Sapere che Brusca è, oggi, uomo libero lascia senza parole. La Legge è legge, si dirà. Ma se una norma è palesemente sbagliata va cambiata. Magari non potrà più servire per Brusca ma servirà almeno ad evitare un altro caso simile.
Di fronte agli “sconti” concessi a chi ha ordinato oltre cento omicidi, sia comunque serratissima la vigilanza. Per scongiurare che la libertà barattata possa, Dio non voglia, fornirgli anche la più remota possibilità di tornare ad essere il mostro che è stato». Lo afferma il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci.
“Ma che Stato è questo Stato che celebra con il presidente della Repubblica a Palermo il 23 maggio e, otto giorni dopo, manda a casa uno che fa saltare un’autostrada o fa sciogliere nell’acido un bambino per vendetta contro un pentito? È un regalo a Falcone? Il regalo di maggio?”.
Così Rosaria Schifani, vedova di uno dei tre agenti morti nella strage di Capaci, commentando in un’intervista al Corriere della Sera la scarcerazione di Giovanni Brusca. Per Rosaria Schifani “così si dimentica tutto quello che noi abbiamo passato, si affievolisce il ricordo dei drammi vissuti, il dolore diventa solo un fatto privato, non la leva per alimentare la crescita di un impegno civile”.
E all’osservazione ‘Dicono che in qualche modo Brusca ha collaborato con alcuni magistrati’, la vedova Schifani risponde: “E se lo tengano stretto da qualche parte, ma non lo restituiscano alla comunità civile, come sto ripetendo stasera a mia figlia Erika, 21 anni, nata dopo che a fatica ho tentato di ricostruire la mia vita. Studia Giurisprudenza, mi guarda inorridita e non so che cosa dirle, come spiegarglielo”.