Mafia, Vittorio Teresi, da Brusca collaborazione fondamentale - QdS

Mafia, Vittorio Teresi, da Brusca collaborazione fondamentale

Mafia, Vittorio Teresi, da Brusca collaborazione fondamentale

mercoledì 02 Giugno 2021

L'ex pm palermitano, ricorda che la legge sui pentiti fu voluta da Falcone, "che fu ucciso per questo". E la mamma del piccolo Giuseppe Di Matteo, "Rispetto la legge, ma non posso perdonare"

“Giovanni Brusca sarà scarcerato perché ha finito scontare la pena. Ha iniziato venticinque anni fa una più che proficua collaborazione con la Giustizia e ha fornito in tutti questi anni un apporto di conoscenze che è risultato fondamentale per individuare altri mafiosi, responsabili di gravissimi delitti, delle stragi, dei depistaggi, e grazie alle sue dichiarazioni sono stati celebrati numerosissimi processi e assicurati alla giustizia moltissimi mafiosi e fiancheggiatori

Lo ha detto l’ex pm palermitano Vittorio Teresi che è presidente del Centro studi Paolo e Rita Borsellino, sottolineando che “La legge sui collaboratori di giustizia fu fortemente voluta, attesa e poi scritta da Giovanni Falcone, che venne ucciso anche per questo motivo”.

“Per una incredibile e beffarda coincidenza – ha sottolineato Teresi – la morte di Giovanni Falcone avvenne proprio per mano, tra gli altri, di Brusca. Che poi però fece luce, in parte, su quell’attentato. Siamo in condizioni di scindere, in questa ingarbugliata vicenda, il piano giudiziario da quello etico?”.

“Lo Stato – ha aggiunto l’ex pm – ha sottoscritto un patto con Brusca, così come con tutti gli altri collaboratori, gli ha offerto un piano di assistenza e protezione e ha preteso in cambio dichiarazioni vere e riscontrabili, tali da trasformarle in prove giudiziarie. In questi anni ha rispettato la sua parte di accordo. Con la scarcerazione lo Stato rispetta la propria”.

“Non esiste spazio – ha concluso Teresi – per chiedersi quali siano le ragioni della sua collaborazione: pentimento autentico? Interesse personale? Vendetta? Non ci interessa. Ritengo di gran lunga più grave la questione del rischio scarcerazione di mafiosi in servizio permanente effettivo come Graviano o Bagarella, che potrebbero uscire grazie alla pronuncia della Corte Costituzionale e alla prossima legge che entro un anno il Parlamento dovrà approvare. Eppure su tale questione non si sono sentiti gli stessi segnali di sdegno. Il Paese non sarà meno sicuro con la scarcerazione di Brusca, lo sarà certamente con la revoca dell’ergastolo ostativo”.

Mamma Di Matteo, rispetto legge ma non perdono

“Rispettiamo le leggi e le sentenze dello Stato. Ma Giovanni Brusca non potrò mai perdonarlo: mi ha ucciso il figlio che conosceva bene e con cui ha giocato a casa. Nel mio cuore come posso perdonarlo?”.

Lo ha dichiarato, attraverso la sua avvocato, Franca Castellese, madre di Giuseppe Di Matteo, il bambino ucciso e sciolto nell’acido da Brusca.

La donna ha anche spiegato i motivi del mancato perdono: “Non c’è mai stata una forma di pentimento pubblico per quello che ha fatto. Durante i processi Brusca non ha mai chiesto scusa alla famiglia per un delitto, che non è solo un omicidio di mafia ma un crimine orrendo”.

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