Nuove firme contro Orlando, mozione di sfiducia più vicina - QdS

Nuove firme contro Orlando, mozione di sfiducia più vicina

Nuove firme contro Orlando, mozione di sfiducia più vicina

mercoledì 16 Giugno 2021

Il primo cittadino potrebbe presto affrontare un secondo tentativo di spallata in Aula, dopo quello del settembre 2020. A fare da ago della bilancia potrebbero essere i renziani

PALERMO – È partita la raccolta firme per la mozione di sfiducia al sindaco Leoluca Orlando che, se approvata, comporterebbe la decadenza del primo cittadino e dell’intera Giunta. È la seconda in meno di un anno: la prima è stata bocciata a settembre 2020, ma da allora la geografia del Consiglio comunale è mutata profondamente perché Italia Viva è uscita dalla maggioranza e il sindaco si è ritrovato con appena una decina di consiglieri a sostenerlo.

Per calendarizzarla in Aula occorrono sedici firme, per approvarla ventiquattro voti: più facile che si realizzi la prima che la seconda circostanza, perché tra i banchi dell’opposizione sono già iniziati i distinguo e la reazione di alcuni partiti è stata tiepida. Il centrodestra, che ha predisposto il documento, può contare su dodici consiglieri: Lega, Forza Italia, Fratelli d’Italia, Udc e Diventerà Bellissima. Poi ci sono i moderati di +Europa, il gruppo Oso e il Movimento 5 stelle, che, se da una parte alle prossime elezioni comunali potrebbe ritrovarsi in una coalizione di centrosinistra insieme proprio a Orlando, al Pd e alla sinistra, dall’altra soltanto una settimana fa ha votato a favore della mozione di sfiducia (atto meramente politico ma senza conseguenze sul piano amministrativo) a uno dei volti simbolo di questo Esecutivo, l’assessore alla Mobilità Giusto Catania.

A fare da ago della bilancia, però, potrebbe essere il drappello dei renziani composto da Italia Viva e Sicilia Futura-Italia Viva, il gruppo più numeroso a Sala delle Lapidi: otto consiglieri incluso il presidente Salvatore Orlando. In calce alla mozione ci sono già le prime firme: a dare il via alle danze sono stati Francesco Scarpinato e Mimmo Russo di Fratelli d’Italia, Igor Gelarda della Lega e Marianna Caronia, che ha lasciato Forza Italia subito dopo aver aderito. “L’avevo scritto qualche giorno fa – ha spiegato Caronia – e così è stato: la mozione di sfiducia a Orlando, che con altri consiglieri ho firmato stamattina, è finalmente un elemento di chiarezza che costringe tutti ad assumersi le proprie responsabilità di fronte ai palermitani. Serve anche a rendere chiaro chi è davvero opposizione e chi è la stampella di Orlando. Prendo atto che anche Forza Italia vuole condannare la città a essere governata da Orlando per un altro anno, a differenza di chi vuole mandare presto a casa questa Giunta per tutti i danni che ha arrecato e potrebbe continuare ad arrecare ai palermitani. Non mi stupisce, dopo che ormai da mesi Forza Italia, anche al massimo livello regionale e all’Ars, ha palesemente voltato le spalle a Palermo”.

“A questo punto – ha annunciato l’ormai ex azzurra – non posso che lasciare il partito e proseguire la battaglia per contribuire senza impedimenti a liberare la nostra città. Se infatti Orlando resterà un altro anno potranno solo aggravarsi i problemi che egli stesso e la sua Amministrazione hanno causato e di cui si renderanno corresponsabili anche coloro che impediranno di mettere fine a questa terribile agonia, tenendo in sella Orlando ancora un anno. Ma mi auguro che ciò non accada, perché o si è con Orlando o si è con Palermo”.

Scarpinato e Russo sono stati tra i primi firmatari: “Il nostro partito – hanno detto – è fedele alla parola data ai palermitani. Avevamo annunciato la mozione di sfiducia e adesso è realtà: ci appelliamo ai consiglieri comunali di buona volontà e che hanno a cuore le sorti della nostra città perché firmino la mozione e consentano di mandare a casa questa Amministrazione comunale, la peggiore di sempre. Orlando dice che non si dimetterà mai? Lo sfiduceremo noi, consentendo ai cittadini di tornare a votare per liberarsi di questa Giunta. Ci auguriamo, inoltre, che tutto il centrodestra firmi la mozione, senza tatticismi o timori di andare alle urne”.

Anche Gelarda ha partecipato alla stesura del testo: “Ho agito – ha fatto sapere – secondo la mia coscienza. Il sindaco ha chiaramente detto che non si dimetterà, che era la cosa che gli aveva chiesto il centrodestra. A questo punto la sfiducia è diventata un atto dovuto a Palermo e ai palermitani. Ci sono oltre novecento bare che mi hanno imposto di firmare; ci sono tonnellate di spazzatura per strada, centinaia di chilometri di manto stradale abbandonati e i ponti da troppi anni privi di manutenzioni che mi hanno obbligato a farlo. A chiederlo sono i palermitani stufi dell’abbandono e della arroganza del sindaco. Ai colleghi consiglieri l’invito a fare l’unica scelta di amore e coerenza per Palermo: mandare a casa Orlando”.

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