Quante sono
Le consistenze delle Case di riposo variano a seconda delle fonti ufficiali e informali che si occupano delle strutture residenziali. La ricostruzione degli elenchi regionali (parziali) restituisce un valore pari 3.374 strutture, che riguarda in modo particolare le residenze sanitarie assistenziali Rsa, che assistono in particolare anziani non autosufficienti, e le residenze assistenziali Ra (Case di riposo in senso stretto, comunità alloggio), che ospitano in genere anziani autosufficienti e non autosufficienti di grado lieve. Con una ricognizione diretta attraverso il sito delle Pagine Gialle, con chiave di ricerca “Case di riposo”, sono state individuate 6.389 strutture (al 28 febbraio 2011), alle quali occorre aggiungerne ulteriori 326 che provengono dagli elenchi delle Camere di commercio e da altre fonti collegate ad associazioni del Terzo settore. Il totale è di 6.715 strutture residenziali.
Tenuto conto che nella voce “Casa di riposo” trovano ospitalità non solo le residenze assistenziali ma anche le Rsa, la prima tipologia di strutture (Ra) è stata isolata e quantificata in circa 3.750 unità. La ricerca è stata focalizzata in particolare su questo tipo di strutture, le Case di riposo in senso stretto, dove negli ultimi anni sono stati registrati irregolarità e fenomeni di disagio sociale.
Il funzionamento e l’adeguatezza delle case di riposo
In base alle indagini svolte dal Nucleo antisofisticazioni e sanità (Nas) dei carabinieri, il 27,5% degli 863 controlli effettuati nel 2010 presso le strutture residenziali per anziani ha rilevato irregolarità. Erano 283 i casi di strutture non in regola con 371 infrazioni rilevate. Fra le infrazioni maggiormente riscontrate: autorizzazioni mancanti, strutture non adeguate, numero di anziani ospitati superiore rispetto a quanto possibile, mancanza di adeguate condizioni igienico-sanitarie e di sicurezza, attività infermieristiche esercitate in modo abusivo.
Considerato il numero di posti già attivi, sono stati individuati i tempi e i modi per il completamento, in relazione al riordino della rete ospedaliera secondo quanto previsto dalla L.R. n.5/09 e dai relativi atti di programmazione. I posti letto attivati erano 952, quelli da attivare 1.548. In Sicilia sono state rilevate circa 900 residenze per anziani, di cui 810 da elenchi telefonici.
“Gli anziani ospiti nelle case di riposo non sono cittadini di serie B, ed hanno il diritto ad essere tutelati e curati al meglio – spiega Mangano (dalle origini palermitane, ndr) -. La mancanza di una adeguata assistenza igienico-sanitaria può infatti portare gli anziani ricoverati verso una lenta e inesorabile vita vegetativa e al deterioramento delle capacità motorie e cognitive. Per questo, vogliamo richiamare l’attenzione sulla necessità che controlli e verifiche sistematici e continuativi nel tempo e sull’intero territorio vengano effettuati anche nelle Rsa e nelle Case di riposo private. Perché anche gli anziani, soprattutto coloro non autosufficienti, e gli anziani soli, abbiano garanzia di cura e assistenza adeguata e professionale. Perché anche la loro dignità venga rispettata sempre. Perché la “malasanità” non si sommi alla “malassistenza”. Richiamiamo le autorità e le istituzioni – prosegue Mangano – a vigilare sempre affinché le norme e le leggi che regolano l’apertura e la gestione delle Rsa e delle Case di riposo siano applicate e rispettate con rigore. Esistono precise norme di accreditamento che fissano in modo preciso requisiti, standard di sicurezza, rapporto fra anziani ricoverati e operatori; norme che devono essere rispettate, da tutti. Chiediamo inoltre che nei criteri di accreditamento, venga inserita la possibilità per le associazioni di volontariato di poter accedere nelle Case di riposo per svolgere attività di socializzazione e intrattenimento. Il volontariato può fare molto, essere un occhio attento e vigile all’interno delle strutture in cui opera. Il problema è che oggi in molte strutture private, ci è negato l’accesso”.
Oltre al pretendere il rispetto di norme e regole – afferma infine – il nostro Paese deve puntare ad implementare l’assistenza domiciliare integrata. Invecchiare a casa propria costa meno e diminuisce in modo esponenziale la richiesta di ricoveri”.
Esiste un censimento a livello regionale delle case di riposo?
“Abbiamo i dati delle case di riposo per anziani iscritte all’Albo regionale degli enti socio-assistenziali ex art. 26 della Legge regionale 22/86. Attualmente sono iscritte all’Albo regionale 173 Case di riposo con una ricettività di 7.840 posti letto”
Qual è la legge regionale?
“Sì. È la Legge regionale 9 maggio 1986, n. 22 – Riordino dei servizi e delle attività socio-assistenziali in Sicilia. Si tratta della legge quadro siciliana dei servizi socio-assistenziali. A questa legge vanno aggiunti altri provvedimenti normativi attuativi (Decreti del Presidente della Regione siciliana).”
Ci sono delle leggi recenti?
“No. Esistono provvedimenti normativi attuativi (Decreti del Presidente della Regione siciliana) della Legge regionale 9 maggio 1986, n. 22 – Riordino dei servizi e delle attività socio-assistenziali in Sicilia”.
Queste strutture ricevono dei contributi pubblici?
“Queste strutture (iscritte all’Albo regionale) sono convenzionate con i Comuni che pagano o integrano le rette di ricovero degli anziani ospitati. Altre forme di finanziamento non sono previste”.
In quale capitolo di bilancio sono inserite?
“Non è previsto un capitolo di bilancio regionale ad hoc per le Case di riposo per anziani.”