I club service dell’area di Catania affrontano il problema famiglia nella nostra società. Antonio Pogliese: “L’associazionismo è il fondamento della democrazia”
CATANIA - Un incontro per focalizzare l’attenzione sul tema della famiglia divenuto focale nelle politiche sociali europee. I club service si sono riuniti per analizzare quest’importante aspetto del vivere comune grazie anche al contributo di alcuni esperti del settore e di un ampio spettro di interventi politici bipartisan. Hanno organizzato quest’incontro, oltre a tutti i club service uniti, anche gli appartenenti all’Ordine Sequestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme che hanno contribuito con la propria visione cattolica sull’argomento.
Ad aprire i lavori è stata l’avvocato Rosalba Murgo Liuzzo per la Fidapa. Nel corso del suo intervento ha sottolineato come quest’incontri abbiano la funzione di far sentire alta la voce dei club service fondamentali per il risveglio della società. Un appuntamento, quello celebrato nelle sale dello Sheraton di Acicastello, vissuto come una sorta di question time. Infatti approfittando dell’alta competenza intervenuta nel dibattito sono state poste molteplici domande sullo sviluppo delle politiche sociali in riferimento alla famiglia. Non solo interventi ma anche un’ampia produzione documentale. Vari iscritti ai club service hanno voluto donare la propria opinione e competenza elaborando dei documenti che hanno affrontato diversi aspetti della questione familiare nel tempo. Si è andati infatti dall’evoluzione nella storia agli aspetti economici della famiglia odierna, dalla condizione della donna madre e lavoratrice fino al legame fra scuola ed educazione.
A sottolineare l’importanza di quest’incontro anche Antonio Pogliese nel corso del suo intervento. Il secondo vicegovernatore Lions Sicilia ha infatti ricordato come “questa è una tappa nel percorso intrapreso nel 2008 quando abbiamo deciso tutti i club service di unirci per affrontare i veri problemi della società”. “L’associazionismo – ha ricordato Pogliese- è il fondamento della democrazia e noi dobbiamo attuarlo con un’azione politica ma non partitica in linea con l’articolo 49 della costituzione”.
A porgere il proprio saluto anche due esponenti di spicco della vita catanese come il prefetto Vincenzo Santoro e il primo cittadino Raffaele Stancanelli. Un Santoro che nel corso del suo intervento lancia una sorta di provocazione: “Sento parlare da più parti di crisi della famiglia, io non ritengo che la famiglia sia in crisi ma che essa sia in una fase di trasformazione normale che sta facendo perdere di vista i punti cardinali. Affrontare la tematica con un dibattito d’alto profilo come il vostro è importante per focalizzare i metodi per riportare tutto nella retta via”.
Stancanelli ha fissato l’attenzione invece sulla figura della famiglia come fondamento della società. “La famiglia – ha ricordato il sindaco di Catania – è la base della nostra società ed è messa in difficoltà da una visione distorta del progresso che ne sta stravolgendo le basi”.
Ma dopo i saluti si è passati alle relazioni che hanno chiamato in causa esperti del settore: Giuseppe Palumbo, Presidente della commissione affari sociali della camera dei deputati, Giuseppe Grasso, consigliere della Corte d’appello di Catania nella sezione famiglia e minori, Giovanni Burtone e Giuseppe Berretta esponenti del Pd alla Camera, Giovanni Russo, luogotenente dell’Ordine equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme e Eugenia Maria Roccella sottosegretario del Ministero della Salute.
Questi interventi hanno affrontato diversi aspetti della tematica. Palumbo in un documento ha sottolineato come il progresso abbia portato ad un profondo cambiamento dei servizi offerti alla famiglia e Giuseppe Grasso che ne ha affrontato l’evoluzione giuridica nel tempo.
Dure le critiche provenienti dagli interventi di Burtone e Berretta che, pur sottolineando come la famiglia sia una base importante della società ne hanno sottolineato anche gli elementi di crisi come le separazioni e l’impreparazione delle istituzioni nell’affrontarne i problemi. Una crisi, secondo l’intervento di Russo, intrecciata con la crisi della società che ha perso i suoi punti di riferimento.
A conclusione sono giunti anche gli interventi del sottosegretario Roccella e di Salvatore Garaffo, luogotenente Sicilia 2 Kiwanis. “La famiglia nel corso degli anni- ha sottolineato Eugenia Maria Roccella- ha subito profondi attacchi che comunque non l’hanno fatta cadere. Nel sistema italiano essa rappresenta sempre l’autentico sistema di welfare”.
Infine Salvatore Garaffo ha sottolineato come far ripartire la famiglia sia necessario per far ripartire la società.
Focus. Corposo documento che analizza la famiglia
A porgere un ampio spettro di opinioni nel dibattito anche il documento elaborato grazie ai contributi di diversi esponenti dei club service etnei. Sono stati diversi i documenti approvati dal comitato organizzatore del convegno e fatti convergere in un libro da consultare.
Ad analizzarne il cambiamento nel tempo è stata la professoressa Silvana Raffaele che ha sottolineato come tutto abbia fatto passare la famiglia da prosecuzione del casato a questo nuovo sistema che comunque rimane la risorsa più intima della società.
Le problematiche sorte dopo l’avvio della donna al lavoro sono invece affrontate da Rosalba Murgo Liuzzo che propone di consentire alle donne di assistere i propri figli in età prescolare dando un assegno di accompagnamento per sostenerle in questa funzione.
La dottoressa Cecilia Belfiore lancia la proposta di istituire una scuola per i genitori che coinvolga club service ed istituzioni per dare alle famiglie una guida nel difficile compito da svolgere nell’educazione dei figli. Parere condiviso anche nel documento stilato dal dottor Vittorio Galvani.
Insomma un ampio spettro di opinioni di cui abbiamo citato solo alcuni documenti esemplificativi. Un contributo che ha coinvolto in modo trasversale tutti i club service chiamati ad organizzare l’evento.