È l’allarme lanciato dal sindacato Nursind che ha visto tutte le segreterie territoriali dell'Isola riunirsi a Caltagirone per discutere dei problemi più urgenti della sanità
“Le nuove piante organiche degli ospedali siciliani non rispettano i livelli minimi necessari a garantire la sicurezza dei pazienti e degli operatori sanitari. Se gli studi internazionali confermano che ogni infermiere può prendere in carico 6 pazienti per una migliore assistenza, in Sicilia si continua ad affidarne da 10 a 20 con tutti i rischi e i problemi del caso. Le unità del personale vanno innalzate subito almeno del 20 per cento”.
È l’allarme lanciato dal sindacato Nursind che ha visto tutte le segreterie territoriali dell’Isola riunirsi a Caltagirone per discutere dei problemi più urgenti della sanità.
Presenti anche rappresentanti delle forze politiche: Giuseppe Zitelli di Diventerà Bellissima, Francesco Cappello dei Cinque Stelle, Giuseppe Conti per la Lega, Pippo Compagnone per gli autonomisti, Marco Guerriero del Pd e un referente della diocesi di Caltagirone incaricato dal vescovo.
Si è discusso della necessità di fornire maggiore sicurezza e stabilità ai rapporti di lavoro rispetto a partite iva e cococo, l’urgenza di indire i concorsi promessi ma di cui non c’è ancora nessuna traccia, dare seguito alle procedure di mobilità di bacino, occidentale e orientale, attraverso l’esecuzione immediata, e garantire compensi in tutto il territorio siciliano per le vaccinazioni.
Nel corso del confronto è emerso come le dotazioni organiche aziendali in fase di approvazione, nonostante l’aumento dei tetti di spesa per il personale, stiano evidenziando dei risultati deludenti. I coefficienti sono rimasti all’epoca pre-pandemia e il personale non solo continua ad essere stremato, ma in molti casi è stato ulteriormente ridotto specialmente per le terapie intensive. Si registrano sale operatorie con un solo infermiere mentre le linee guida assessoriali ne prevedono almeno 2 per sala, mentre il parametro di 1,8 infermiere per ogni medico non viene rispettato e scende anche a 1,39 infermieri dell’Asp di Catania e a 1,70 al Civico con una media di circa 1,55 infermieri per ogni medico. “Riceviamo denunce di infermieri tutti i giorni – hanno detto i segretari territoriali – negli ultimi giorni anche da parte di medici di pronto soccorso che non ce la fanno più e non sanno come fare. Oggi negli ospedali siciliani la sicurezza delle cure non è garantita. E la Sicilia spende di fatto 6,3 euro pro-capite, 31,5 milioni di euro, per il contenzioso sanitario”.