Il sottosegretario alle Infrastrutture, "buttati via quattro mesi di lavoro e adesso siamo tornati indietro". E su Conte, "Gli dobbiamo risposte e un grande rispetto per ciò che ha fatto da premier"
“Ringrazio Grillo per i tanti anni nei quali si è speso per il M5S, per l’Italia, per un gruppo di giovani che da lui ha imparato tanto, ma ho bisogno che mi spieghi chiaramente cosa sta accadendo, perché, dopo quattro mesi di lavoro e battaglie legali per farci restituire i dati degli iscritti, per avviare un nuovo processo che proprio Grillo ha indicato accanto a Giuseppe Conte, ci ritroviamo nel passato, con ancora Rousseau e con il comitato dei cinque”.
Un’amara dichiarazione quella di Giancarlo Cancelleri, sottosegretario siciliano alle Infrastrutture, che ha parlato con i giornalisti a Palermo a margine della conferenza stampa per la presentazione degli itinerari turistici in treno di Arsenale spa e Trenitalia.
“Chiedo a Beppe – ha detto – una spiegazione: non accetto di buttare quattro mesi di lavoro. Eviti il rischio scissione, che in questo momento non serve a nessuno e che ci può mettere in grande difficoltà. Non è il momento di scegliere con chi stare, ma voglio sicuramente delle risposte per capire meglio”.
“Io – ha aggiunto Cancelleri – continuo a lavorare con Giuseppe Conte, che ritengo una grande risorsa, e in questo momento, per quello che ho potuto vedere, qualcuno lo ha miseramente preso a pesci in faccia. E questo non è giusto”.
“Anche a Conte – ha concluso – dobbiamo delle risposte e un grande rispetto per ciò che ha fatto da presidente del consiglio, da cittadino”.
E, come auspicato da Cancelleri, è tregua nei Cinque Stelle.
Beppe Grillo si è piegato alla richiesta di mediazione dei big del Movimento, ha sospeso il voto sul Direttivo e nominato un comitato di sette dirigenti con il compito di occuparsi delle modifiche delle regole interne: statuto, carta dei valori e codice etico.
Il comitato sarà composto dal palermitano Vito Crimi, dai capigruppo Crippa, Licheri e Beghin, dai ministri Patuanelli e Di Maio e dal presidente della Camera Fico.